La profezia del libro perduto (Vol. 1) di Martin Rua (recensione)

by - lunedì, settembre 12, 2016

Rieccomi con la seconda recensione del giorno! Non fatevi ingannare dalla copertina, dal titolo o dal genere specificato (thriller). Questo è un altro poliziesco!

Titolo: La profezia del libro perduto (Vol. 1)
Autore: Martin Rua
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo cartaceo: 7,90€
Ebook: disponibile a 3,99€ su Amazon
Genere: thriller

Sinossi: Avignone. Nel canale della storica rue des Teinturiers viene trovato il cadavere barbaramente trucidato di una giovane donna, Danielle Gassonet, agente letterario di molti scrittori di successo. A capo dell’indagine c’è il commissario François Ozouf che intuisce subito un possibile movente. La Gassonet, infatti, lavorava per Luc Ravel, un misterioso autore di thriller a tutti noto solo attraverso i primi due libri di una trilogia da milioni di copie. Romanzi che sembrano contenere delle autentiche profezie sul destino del mondo. Affiancato dall’ispettore Picard e dall’esperta di terrorismo Khadija Moreau, Ozouf avvia un’indagine lampo per trovare l’oscuro scrittore e costringerlo a collaborare con le forze dell’ordine. L’obiettivo è incastrare l’assassino di Danielle Gassonet, ma anche impedire che si avveri un funesto presagio, contenuto proprio tra le pagine dei libri di Ravel. Una tremenda catastrofe che minaccia di abbattersi su tutta l’Europa. È una vera e propria caccia all’uomo, che conduce i protagonisti tra le calli di una Venezia avvolta nell’inquietante atmosfera di un freddo Carnevale, una corsa contro il tempo e un crescendo di tensione: il mondo è in pericolo, ma tra le righe dei romanzi di Ravel è nascosta la chiave per la salvezza.


Copertina intrigante, titolo interessante, trama entusiasmante, genere thriller: gli elementi che mi hanno spinta a leggere questo libro.

Mai soffermarsi su queste componenti, non sempre tutto è come sembra. E infatti... delusione totale! Credevo fosse un romanzo storico e invece è anche troppo attuale.

L'intero libro potrei paragonarlo alla vita di una persona: inizia in modo infantile (anche troppo in alcuni punti), continua attraversando le fasi dell'adolescenza e arriva a una conclusione "anziana" (senile se vogliamo usare un termine più professionale).

La complicatissima trama fa presupporre che l'intera storia possa coinvolgere totalmente il lettore e ciò mi ha tratta in inganno. La lettura è comunque scorrevole se non fosse che spesso e volentieri lo scrittore, spezza le frasi con troppi trattini e quindi l'intero discorso non risulta per nulla fluido.


Non sarebbe stato meglio iniziare con la storia di tempi remoti per poi proseguire a piccoli passi arrivando alla storia moderna? Ecco, forse in questo modo l'intero libro avrebbe acquisito più fascino. Invece qui è al contrario.

Parliamo del titolo? "La profezia del libro perduto"... sembra uno di quei titoli stile Indiana Jones con l'aggiunta di elementi soprannaturali e invece la storia è molto "poliziesca".

Non acquisterò di certo gli altri volumi della Saga. Se la storia prosegue su questo filone (e sono certa che sarà così), allora non mi sento per nulla invogliata a leggere altro.

NB: si ringrazia la casa editrice per questo omaggio.

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