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My Secret Diary

 


Titolo: Il Rione dei Raggiri

Genere: Fantasy Storico

Autore: Enzo De Simone

Casa Editrice: Acheron Books

Data di Uscita: 28 Ottobre 2022

Pagine: 320

Ebook: 6,99 euro

Voto: ★★★★★

Trama: Napoli, 1631. Nei vicoli del rione, uno scugnizzo fa quel che può per tirare la carretta avanti. Nello è un mariuolo di second’ordine, sempre pronto a legare lacci di borselli e arraffare qualunque cosa gli capiti a tiro. Dopo uno scippo andato a male, si ritrova inseguito da un vecchio che non la conta giusta, tal Giambattista Basile, che pare abbia un lavoro per lui. Tentato da un guadagno facile, Nello accetta, ma un mistero incombe sul suo obiettivo, un orfano della ruota degli esposti come lui, che pare dotato di oscuri poteri dell’ombra. E quando la melliflua figura dello schiattamuorto si avvicina per separarlo dai suoi nuovi compagni, i raggiri del rione vengono a galla, e i cinque terrori minacciano di spazzare via la città intera.




"Ma esiste qualcosa di napoletano, a Napoli, che non sia la fame?"

L'esordio letterario di Enzo De Simone ci porta alla scoperta di un fantasy italiano che merita di essere annoverato tra le migliori uscite del 2022.
Una storia coinvolgente, fatta di luci e di ombre, che indaga non solo l'animo umano, ma anche il tessuto folkloristico cristiano e pagano della Napoli seicentesca, ma anche di quella moderna se vogliamo. Ed è proprio Napoli la vera protagonista de Il Rione dei Raggiri, una città che ci viene restituita da Enzo più che mai viva, potente, affascinante e nella quale perdersi.

Le vibes alla X-Men e a La Leggenda degli Uomini Straordinari si avvertono tutte, grazie all'escamotage della "Ruota degli Esposti", il luogo deputato all'abbandono di figli indesiderati o nati in famiglie troppo povere, i cosiddetti "Figli della Madonna", così chiamati perchè i genitori li esponevano alla misericordia di Maria, presso il Santuario dell'Annunziata a Napoli, da cui deriva anche il più comune cognome partenopeo "Esposito".
E sono proprio gli Esposito i protagonisti della vicenda, grazie alle suore dell'Annunziata che hanno fatto loro una consegna speciale, che li rende in tutto e per tutto figli di Partenope.
Prima cosa che ho apprezzato del romanzo, la scelta degli ultimi e dei dimenticati come "eroi", su cui cade la responsabilità di salvare la città.

Nello Esposito, uno di quelli che definiremmo "scugnizzi" al giorno d'oggi, è un personaggio dalle tinte grigie, dalla dubbia morale, ma dal cuore grande: quello di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare, il classico antieroe dei romanzi picareschi. La strada gli ha insegnato a sopravvivere, gli ha insegnato a essere un "mariuolo" coi fiocchi, pur di guadagnarsi il pane quotidiano, sotto la protezione di Zì Teresa, la donna più potente del Rione (l'attuale Pignasecca).
Nello viene coinvolto dall'illustre Giambattista Basile (l'autore del Pentamerone o Lo Cunto de li Cunti) e dalla sua assistente e protetta Meridia Esposito e il gatto Maimun in un'impresa assurda: salvare Napoli da un'imminente catastrofe.
Perchè questo sia possibile, Nello deve prima aiutare Basile a recuperare un nano pozzaro che ha fatto delle tenebre la sua coperta, pertanto è introvabile e imprendibile.
Dopo aver trovato Stefano, il nano che conosce i segreti del sottosuolo partenopeo (l'ennesimo Esposito) e l'aggiunta alla banda di Nicola, un saraceno siculo, abile nuotatore e dotato di una grande forza (in qualche modo Esposito anche lui), il gruppo va alla ricerca di qualcosa in grado di salvare la città.

Mi fermo qui per evitare spoiler importanti, ma era necessario fare una presentazione di questo gruppo così eterogeneo, eppure così ben assemblato, di cui Enzo ci mostra il carattere, le luci e le ombre, sempre attraverso gli occhi del nostro Nellino, con cui non si può empatizzare dall'inizio alla fine.
Ma perchè proprio gli Esposito possono salvare la città? Perchè sono i figli di Partenope e portatori del dono della Sirena, che li rende le "incarnazioni" degli spiriti del folklore di Napoli.

Il Monaciello, la bella 'mbriana, il gatto Mammone, Maccus o Pulcinella, Colapesce, Maria la Rossa, lo Schiattamuorto, San Gennaro sono solo alcune delle figure prese in prestito da una città che ci offre la possibilità di essere conosciuta tramite gli occhi di coloro che la amano e la vivono: le entità che ancora oggi sopravvivono nel quotidiano.

Da napoletano, non ho potuto fare a meno di amare un romanzo che avrei voluto scrivere io (lo confesso) e che per questo merita di essere portato sotto le luci della ribalta, perchè Enzo è stato in grado di dare vita a Napoli, grazie alla ricerca storica, leggendaria e mitologica della città, che ci restituisce un affresco veritiero della Partenope del '600, con la sua miseria, la sua fame, la povertà, il dominio spagnolo, la nascita della Camorra e del malaffare, i raggiri (già noti fin dall'epoca di Boccaccio, se non prima) e il tutto cogliendo la vera essenza di un popolo che dell'arte dell'arrangiarsi ha fatto un mestiere, uno stile di vita.

Ne Il Rione dei Raggiri si respira Napoli, si vive Napoli, si ama Napoli, ma soprattutto si assiste a un meraviglioso esercizio stilistico nella costruzione di un fantasy storico che riesce a mescolare sapientemente (frutto dello studio di Enzo, ma anche del team di Acheron Books) l'elemento magico con la quotidianità di un'epoca storica lontana da noi, eppure, per chi è napoletano, anche moderna.
Perchè il fantasy parla all'uomo di oggi, al di là dell'ambientazione che gli si dà. 
In questo caso parla agli indecisi, a chi crede di essere solo, a chi non sa come andare avanti, a chi pur di sopravvivere sarebbe pronto a scendere a patti con il male che lo abita, anche se le sue intenzioni sono tutt'altro che malvage.
E Nello incarna perfettamente tutto ciò, in una parabola fatta di alti e di bassi, ma che compie un arco di crescita e di trasformazione pieno, che lascia il lettore soddisfatto, tanto da dire "Ah, questo sì che è un bel protagonista!".

Che altro dire?
Leggete questo romanzo e non ve ne pentirete.
Il Rione dei Raggiri è pronto ad accogliervi tra le sue strade, nei vicoli scuri, nei sotterranei stretti, tra i quartieri di una delle città più belle al mondo, in grado di stupirvi e di emozionarvi, come tutto ciò che è vivo!
Grazie Enzo, grazie Acheron Books.







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Titolo:
Draconis Chronicon 

Genere: Fantasy Storico

Autore: Manlio Castagna

Casa Editrice: Mondadori

Data di Uscita: 31 Maggio 2022

Pagine: 437

Ebook: 8,99 euro

Voto: ★★★★★

Trama: Salerno, anno 1066. Un predicatore vaga per le strade annunciando la fine del mondo: «La Bestia si sta risvegliando! Temete il drago, perché il giorno dell'eclisse è vicino!». Il giovane Barliario non presta attenzione alle parole di sventura, ma quella sera stessa il padre Rainardo, alchimista, viene sorpreso da un incendio nel suo laboratorio. Quando lo portano fuori è ancora vivo, ma sfigurato dal fuoco. E mentre Barliario veglia al suo capezzale, compare una figura misteriosa e incappucciata, Arimane, che gli rivela: «Portami il fuoco del drago e Rainardo sarà salvo». Barliario non ha bisogno di pensarci: deve partire. Lo accompagnano l'amico Shabbatai, che sogna di diventare un guerriero, Trotula, giovane studentessa di medicina dall'intelligenza disarmante, Mercuriade, dai misteriosi poteri, e la piccola Ligea, che riesce a parlare con i morti. Tra briganti, licantropi e streghe in grado di scatenare tempeste, un'avventura epica in cui scienza e magia si mescolano: alla ricerca del fuoco del drago, e alla scoperta di se stessi.



Dopo aver scoperto e amato Manlio Castagna per il suo ultimo romanzo La Reincarnazione delle Sorelle Klun, non potevo fare a meno di recuperare un altro dei suoi lavori.

É toccato a Draconis Chronicon che mi ha immediatamente incuriosito vista l'ambientazione salernitana e i riferimenti alla Scuola Medica Salernitana che ha fatto la storia della Medicina in Italia (e da medico non potevo esimermi dal leggere un romanzo del genere), aggiungiamoci un tocco di magia, di alchimia e di esoterismo, mescolati a una bella dose di storia medievale ed ecco che nasce una piccola perla tutta italiana.

Prima di esporre qualsiasi tipo di parere, voglio sottolineare come anche per questo romanzo si vede lo studio e la ricerca meticolosa che Manlio fa per creare le sue storie. 

Conoscenza che in questo caso non viene mai lanciata a mo' di infodump (cosa che invece ne La Reincarnazione delle Sorelle Klun in qualche caso ho ravvisato), ma che viene diluita nel testo, per bocca dei vari personaggi.

Interessanti le citazioni tratte dalla Historia Naturalis di Plinio il Vecchio, presenza costante del romanzo, seppure non presente, ma che come dicono Barliario e Shabbatai alla fine ci sembra di conoscere da sempre grazie ai continui rimandi di Trotula.

Interessanti anche tutti i riferimenti all'alchimia, ai processi di trasformazione della materia, allo spirito e al mondo, di cui Barliario é un piccolo esperto; così come le conoscenze rudimentali della Scuola Salernitana sulla medicina, sui cosiddetti umori e sulle varie erbe curative.

Ma addentriamoci più nei particolari.

Manlio ci presenta due personaggi storici avvolti da un alone di leggenda e mistero Trotula, una delle più importanti medichesse della storia a cui si deve un trattato di cosmesi e di dermatologia all'avanguardia per l'epoca, e Pietro Barliario, alchimista, medico, mago e chi più ne ha più ne metta, di cui si raccontano diverse storie.

Questi due ragazzi interagiscono nel modo tipico del genere Middle Grade/Young Adult, che mi ha  ricordato il rapporto che nasce tra Annabeth Chase e Percy Jackson nell'omonima saga di Rick Riordan.

I due, accompagnati dal fedele Shabbatai, un giovane ebreo del quartiere della Giudaica, da Mercuriade una giovane strega proveniente dall'Africa (probabilmente) e dalla piccola Ligea, una giovane negromante che salvano da una situazione terrificante, partono alla ricerca del fuoco del drago di Volturara per salvare il padre di Barliario.



Il dolore, la rabbia, l'odio, l'amore.
Faccio mio il dolore di mio padre che soffre in un letto.
Faccio mia la rabbia del drago che si è risvegliato.
Faccio mio l'odio per Arimane che mi spinge tra le fauci della morte.
Allungo una mano e intreccio le mie dita a quelle di Trotula.
Faccio mio l'amore per lei.
E sono luce, adesso.

Un fantasy di formazione, potremmo quasi definirlo classico per i temi toccati, nonostante si discosti molto dal genere di appartenenza. Potremmo quasi definirlo un romanzo storico con elementi magici, in cui miti e leggende della tradizione campana si mescolano alla storia per raccontare la storia di alcuni ragazzi che cercano la propria strada e il proprio posto nel mondo.
Il giovane Barliario si scontrerà con la propria paura e con le proprie emozioni, imparando a decifrarle, a comprenderle, a farle sue, diventando poco alla volta il classico eroe delle storie, il cui viaggio lo trasforma del tutto.
Così come Trotula che scopre fuori da Salerno un mondo completamente nuovo e diverso da quello che si aspettava, che per la prima volta comprende che la sua ragione non sempre è in grado di leggere nel modo giusto ciò che la circonda, che a volte c'è molto di più oltre il velo.
Un romanzo bello che ti cattura dalla prima all'ultima pagina, mantenendo un ritmo sempre calzante e che aggiunge nuova carne a cuocere man mano che va avanti. 
Un'avventura tra licantropi, cavalieri, briganti, streghe e un temibile drago. La storia non è mai stata così affascinante!
Sei pronto a scrivere le tue Cronache del Drago con Barliario e i suoi amici?
Io l'ho fatto e questo libro rientra tra i più belli letti in questo 2022.
Non vedo l'ora di scoprire cos'altro Manlio avrà in serbo per noi in futuro!




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Titolo: La Mano della Principessa
Genere: Dark Fantasy/Horror
Autore: Mattia Vanfiori
Casa Editrice: Blueberry Fantasy
Data di Uscita: 17 Novembre 2022
Pagine: 269
Ebook: 2,99 euro
Voto: ★★★★★

TRAMA: In fuga da una legione di soldati a cavallo, determinati a catturarla per conto del re, Ginevra trova rifugio in un castello abbandonato. Gli inseguitori fanno irruzione, ma ignorano che, in quel luogo all’apparenza vuoto, si cela una presenza spaventosa, uno spettro che si manifesta in tutta la sua potenza. Il fantasma, scatenando una furia disumana, li uccide tutti, ma risparmia la ragazza. Ginevra conosce così Laura, un tempo principessa, punita in vita per essersi ribellata a un matrimonio combinato e aver amato un soldato. Anche la fuggitiva le rivela di essere una principessa, condannata a morte a causa dell’amore proibito per Cassandra, la propria ancella. Vittime di un destino crudele, ma determinate a riscattarsi e a godere della felicità, stringono un patto: se Ginevra troverà il modo per offrirle una seconda vita con l’uomo amato, Laura le cederà il proprio castello, dove, grazie a un incantesimo, lei e Cassandra potranno vivere al sicuro da ogni male. Ma un’antica maledizione si abbatte su di loro e il tormento sembra essere, ogni giorno di più, il loro unico futuro…

Attenzione
Si consiglia la lettura a persone adulte e consapevoli. 
Il romanzo contiene scene horror


Due principesse, due storie, due piani temporali, due vite così apparentemente diverse tra loro, eppure così simili tra loro, si incontrano in questo romanzo dark fantasy a tinte horror di Mattia Vanfiori. 

È la prima opera di questo autore che leggo e devo dire che sono rimasto davvero molto sorpreso e affascinato dalla storia originale creata dall'autore. 

Una trama che mi ha ricordato quella del Decameron della storia nella storia, focalizzata su Laura e Ginevra, le due principesse, ma anche su Ludovico e Cassandra, i due amori impossibili delle ragazze.

Ho trovato fatta molto bene la ricostruzione del modo di vivere dell'epoca, con l'etichetta e le rigide imposizioni, i trattati di matrimonio, gli svaghi e ancor di più le citazioni dantesche alla Commedia (libro preferito di Laura), ma anche a Petrarca (Le Chiare e Fresche Acque), con tanto di annessa spiegazione dei versi dei poeti finalizzati alla trama.

Per me che sono un amante di Dante, i versi famosi del Canto V dell'Inferno, mi hanno risuonato molto forte dentro l'anima, soprattutto perché davanti ai miei occhi vedevo districarsi la fitta storia di Laura e Ludovico come due novelli Paolo e Francesca, legati da un amore travolgente destinato a una tragica fine.

Stavolta, forse molto più che nei versi del Sommo Poeta quel "Caina attende chi a vita ci spense" emana tutto il potere della vendetta di Laura, che per attuarla sarebbe disposta a tutto. Lei che è diventata uno spettro superiore agli inutili esseri umani, mossa da un'ossessione per Ludovico, per poterlo avere nuovamente con sè.
L'ho trovata con Cassandra il personaggio più ben articolato del romanzo.

Quella che ho maldigerito in più di un'occasione è stata Ginevra, ma sono sempre dell'idea che quando si empatizza con un personaggio seppur in modo avversivo, vuol dire che l'autore è stato in grado di delinearlo con grande maestria e questo è sicuramente un merito di Mattia.

Che dire, un romanzo che merita quattro stelle piene, per l'originalità, per le tinte fosche, gotiche e horror, con un'atmosfera da tardo medioevo e inizio del Rinascimento italiano. 
Mi auguro di leggere ancora altro di questo autore.

Grazie Mattia, grazie Blueberry Fantasy per questa storia!


A prestissimo, Francesco
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Titolo:
 Delthian - Ritorno alle Origini 
Genere: Fantasy Romance
Autore: Emy White
Casa Editrice: Self-publishing
Data di Uscita: 30 Ottobre 2022
Pagine: 618
Ebook: 6.50 euro
Voto: ★★★★☆

TRAMA:  Ivy Russo, una giovane fotografa, incontra un ragazzo misterioso davanti alla porta del suo appartamento.
Eron, un mercenario di bell'aspetto, incaricato di riportarla indietro dalla sua vera famiglia, la condurrà nel mondo magico di Delthian, da dove entrambi provengono.
Lì, la ragazza, ritroverà frammenti del suo passato perduto e capirà che le favole con cui è cresciuta, sono più reali e spaventose di come le ricordava.





“Tu sei quella luce di speranza di cui il nostro mondo necessita. 
Di cui le nostre vite necessitavano. 
Perciò, tenace e intrepida figlia mia, 
sii prudente e non dubitare mai di chi sei davvero.”


Emy White ci presenta il primo capitolo di una nuova serie fantasy romance, dai tratti epici, un romanzo che tiene legati alle sue pagine, grazie alla magia che si respira tra le righe, grazie ai personaggi ironici e simpatici, i cui dialoghi diventano il punto di forza della storia, in grado di trasmettere un senso di freschezza.

Come nella maggior parte dei romanzi fantasy, anche qui troviamo la parabola di crescita della nostra protagonista Ivy Russo, che di punto in bianco si ritrova catapultata dal nostro mondo a uno completamente diverso, grazie all'incontro con Eron un mercenario assoldato per riportarla a casa.
Ivy è la principessa di Delthian, allontanata da casa per essere tenuta al sicuro.

Queste premesse ci permettono di apprezzare particolarmente la trasformazione di Ivy da ingenua e paurosa ragazza, in una donna intrepida, in grado di affrontare il pericolo dell'ignoto.

Per quanto mi sia piaciuto questo tratto della caratterizzazione della protagonista, forse sarebbe stato meglio ridurre l'età di Ivy dai 25 anni ai 16/17 anni, forse più in linea con la figura che ci viene rimandata dalla sua autrice, grazie alle descrizioni e alle interazioni con gli altri personaggi.

La storia di Emy è un perfetto connubio che mescola il fantasy classico con tratti che richiamano l'epica di grandi romanzi come Le Cronache di Narnia o Il Signore degli Anelli, a un romance tenero, delicato, adolescenziale, soprattutto grazie al triangolo che viene a crearsi tra la protagonista Ivy, il mercenario Eron e l'elfo Siè.

L'idea di fondo non è male e l'autrice è in grado letteralmente di trasportarci in terre lontane.
Questa storia ha tutti i numeri per fare di più ed entrare nelle classifiche best seller, visto il pubblico adolescenziale di riferimento.

Lo consiglo a tutti gli amanti del genere!
Non vedo l'ora di leggere un nuovo capitolo su Ivy.


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