Review Party | La Schiava Ribelle di Eleonora Fasolino

by - venerdì, settembre 02, 2022


Titolo: La Schiava Ribelle
Genere: Romance Storico/Retelling
Autore: Eleonora Fasolino
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data di Uscita: 30 Agosto 2022
Pagine: 288
Ebook: 4.99 euro
  • ISBN-13 ‏:‎ 978-8822770943
Voto: ★★★★

Trama: Briseide, amante di Achille e custode dei suoi segreti. Troia è sotto assedio. Ogni giorno gli attacchi dei greci si abbattono implacabili contro le sue alte mura e nessuno sembra in grado di opporsi alla furia dei più valorosi tra loro, i micidiali guerrieri mirmidoni. Si dice che il loro re, il nobile Achille, sia il combattente più forte mai esistito. Il più veloce, il più impavido. E il più spietato. Quando viene privata della libertà e condotta al suo cospetto, Briseide sa di non essere più una principessa, ma una schiava. E, non aspettandosi clemenza, si aggrappa all’unica cosa che le resta: la sua dignità. Con il trascorrere delle giornate nell’accampamento di Achille, però, si accorge che la fama oscura che circonda il leggendario eroe non tiene conto dell’umanità che ogni tanto lascia trasparire, specialmente nei confronti dell’inseparabile Patroclo, il valoroso principe che lo affianca in ogni battaglia. E che il suo onore è pari alla sua abilità con la spada. Forse, nonostante il fato li abbia resi nemici, Achille e Briseide non sono poi così diversi. Forse uno spietato invasore e una principessa ridotta in schiavitù possono cambiare il corso della storia.
Schiava di un re. Padrona del proprio destino.
La storia mai raccontata di Briseide, Patroclo e Achille


Come succede ogni volta che si parla di mitologia greca, il mio cuore va in brodo di giuggiole e io potrei passare le ore a leggere e rileggere le storie e le avventure di uomini e donne immortali, le cui gesta ancora oggi fanno eco e sono entrate a far parte di una sorta di memoria collettiva, a cui tutti noi siamo legati, chi per un motivo e chi per un altro.
Ecco che La Schiava Ribelle si colloca perfettamente nel filone di retelling mitologici che ultimamente vanno molto di moda e che cerca di riadattare in chiave moderna vicende della storia antica, perchè diciamocelo, i topoi narrativi non sono mai veramente cambiati da quando esiste la capacità di inventare storie.

Stavolta, protagonista della vicenda è Briseide, la schiava passata alle cronache per essere stata il motivo dell'ira funesta di Achille. Tutti conosciamo gli immortali versi di Omero che nell'Iliade racconta la vicenda del più grande tra gli Achei durante la Guerra di Troia.
Ma pochi forse si sono domandati cosa davvero avvenne, perchè mai Achille fosse preda di questa ira selvaggia, come poteva una schiava suscitare a tal punto l'interesse di un re?

"Non temi la morte, re dei Mirmidoni?"
"Tu ne hai paura?" le domandò.
Briseide scrollò le spalle. 
"Mi fa più paura sapere che questa vita non avrà più nulla da offrirmi. 
A volte è come se non fossi nemmeno nata, come se fossi ancora... un pezzo d'idea. 
Briseide, una donna, una moglie. E adesso una schiava. 
Pezzi d'idee, lo vedi. Ma io? Io che idea sono?"

Briseide racconta la sua versione dei fatti, dalla morte del marito Minete, fino all'epica conclusione della storia, della loro storia, una storia immortale, costruita passo dopo passo da una donna e due uomini, i cui cuori non solo battevano l'uno per l'altro, ma anche per lei.
Quello che ho apprezzato nella scrittura di Eleonora è sicuramente il raccontare una vicenda particolare come l'amore tra Achille, Patroclo e Briseide con un respiro più moderno. Questo è sicuramente un grande vantaggio del romanzo che permette al lettore di accostarsi a questi personaggi senza esserne intimidito e senza sentirsi spaesato di fronte a un'ambientazione tutt'altro che attuale; al contempo, questo retelling più moderno, differentemente da quanto accade ne La Canzone di Achille della Miller (purtroppo il paragone nasce spontaneo), in qualche modo snatura leggermente i personaggi rispetto al mondo ellenico di cui sono parte.

Questo è un commento che mi sento di fare a fine lettura, perchè nel durante sono stato totalmente catturato dalla dinamica che si instaura prima tra Briseide e Patroclo e poi tra Briseide e Achille, nonostante tutto ciò che già lega i due eroi Achei.

Briseide è quel tassello in più che porta all'apice l'amore dei due ragazzi (e non so se riesco a spiegarmi, suppongo che dobbiate leggere il romanzo per capire di cosa sto parlando).

Patroclo è il personaggio che più mi ha colpito, per la sua delicatezza, ma per la sua forza d'animo, per la sua capacità empatica e comunicativa.

Patroclo è l'eroe senza macchia e senza paura, quello che decide di sacrificarsi per il bene di tutti, per Achille, per Briseide, per i Mirmidoni. Non cerca la gloria eterna, non cerca la fama, gli basta essere al posto giusto. Posto che occupa tra le braccia dei suoi amanti, Achille e Briseide.

Achille è invece il personaggio più particolare. Certo non è facile rendere moderno un eroe tutt'altro che ingentilito nella versione di Omero. Un uomo assetato di gloria, fama e potere, che combatte perchè il suo nome sia immortale, perchè la sua vita sia ricordata dai posteri. Achille è qualcuno che è pronto a sacrificare gli altri in nome del proprio egoismo e del proprio furore, quell'ira divina tanto temuta sul campo di battaglia. Del resto, Achille è più dio che uomo e da quando gli dei si preoccupano dei mortali?

Forse è Briseide a fargli cambiare idea, a fargli capire che un dio può interessarsi a qualcosa di più, che può esserci dell'umano in lui, qualcosa che solo Patroclo ha risvegliato fino a quel momento.

Ed è Briseide, donna forte, autentica, capace di far valere se stessa, dopo una vita intera a dipendere da altri, a vergognarsi di sè, del proprio status, del proprio aspetto, a cambiare per sempre il re dei Mirmidoni.

"Eri già allora una schiava, Briseide..." osservò Achille con tono incolore. "Una schiava del silenzio, una schiava tra gli uomini a cui tenevi. Eri schiava e prigioniera." Sospirò. "Magari è per questo che ti sei adattata presto a essere la mia, di schiava".
"Sono la tua schiava, lo so" convenne lei "Ma, Achille, con te riesco ancora a essere... Briseide, qualcosa di lei, almeno. Mi hai tenuta perchè Patroclo voleva tenermi ma..."
"Ma sono stato io... a vederti. A capirti".

Fossi stata in Briseide forse avrei lasciato Achille dopo la morte di Patroclo, sarei scappato, perchè lì esce fuori tutta la furia tossica dell'eroe accecato da ira e vendetta, sentimenti che si ripercuotono sulla sua schiava, anche in modo fisicamente violento.

Sì, Achille e Patroclo alla fine muoiono (non è uno spoiler!), perchè la storia è già stata scritta e raccontata, ma la loro eredità vive in quella donna che continua a raccontare di loro, della loro vita, nonostante ci risulti spontaneo domandarci perchè Eleonora non ha fatto uno strappo alla regola e ha permesso a questi tre personaggi di vivere la propria storia in modo diverso stavolta, sembra quasi che se lo meritino da queste pagine.

E si apprezza ciò perchè è Eleonora ad amarli per prima di un amore viscerale, raccontando la sua versione della storia, portando la sua voce insieme a quella di tanti altri che ci hanno restituito un'immagine della guerra di Troia.

Una storia assolutamente da leggere!
Grazie Eleonora e Newton Compton!

A prestissimo, Francesco

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