Recensione | Il Rione dei Raggiri di Enzo De Simone

by - mercoledì, gennaio 04, 2023

 


Titolo: Il Rione dei Raggiri

Genere: Fantasy Storico

Autore: Enzo De Simone

Casa Editrice: Acheron Books

Data di Uscita: 28 Ottobre 2022

Pagine: 320

Ebook: 6,99 euro

Voto: ★★★★★

Trama: Napoli, 1631. Nei vicoli del rione, uno scugnizzo fa quel che può per tirare la carretta avanti. Nello è un mariuolo di second’ordine, sempre pronto a legare lacci di borselli e arraffare qualunque cosa gli capiti a tiro. Dopo uno scippo andato a male, si ritrova inseguito da un vecchio che non la conta giusta, tal Giambattista Basile, che pare abbia un lavoro per lui. Tentato da un guadagno facile, Nello accetta, ma un mistero incombe sul suo obiettivo, un orfano della ruota degli esposti come lui, che pare dotato di oscuri poteri dell’ombra. E quando la melliflua figura dello schiattamuorto si avvicina per separarlo dai suoi nuovi compagni, i raggiri del rione vengono a galla, e i cinque terrori minacciano di spazzare via la città intera.




"Ma esiste qualcosa di napoletano, a Napoli, che non sia la fame?"

L'esordio letterario di Enzo De Simone ci porta alla scoperta di un fantasy italiano che merita di essere annoverato tra le migliori uscite del 2022.
Una storia coinvolgente, fatta di luci e di ombre, che indaga non solo l'animo umano, ma anche il tessuto folkloristico cristiano e pagano della Napoli seicentesca, ma anche di quella moderna se vogliamo. Ed è proprio Napoli la vera protagonista de Il Rione dei Raggiri, una città che ci viene restituita da Enzo più che mai viva, potente, affascinante e nella quale perdersi.

Le vibes alla X-Men e a La Leggenda degli Uomini Straordinari si avvertono tutte, grazie all'escamotage della "Ruota degli Esposti", il luogo deputato all'abbandono di figli indesiderati o nati in famiglie troppo povere, i cosiddetti "Figli della Madonna", così chiamati perchè i genitori li esponevano alla misericordia di Maria, presso il Santuario dell'Annunziata a Napoli, da cui deriva anche il più comune cognome partenopeo "Esposito".
E sono proprio gli Esposito i protagonisti della vicenda, grazie alle suore dell'Annunziata che hanno fatto loro una consegna speciale, che li rende in tutto e per tutto figli di Partenope.
Prima cosa che ho apprezzato del romanzo, la scelta degli ultimi e dei dimenticati come "eroi", su cui cade la responsabilità di salvare la città.

Nello Esposito, uno di quelli che definiremmo "scugnizzi" al giorno d'oggi, è un personaggio dalle tinte grigie, dalla dubbia morale, ma dal cuore grande: quello di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare, il classico antieroe dei romanzi picareschi. La strada gli ha insegnato a sopravvivere, gli ha insegnato a essere un "mariuolo" coi fiocchi, pur di guadagnarsi il pane quotidiano, sotto la protezione di Zì Teresa, la donna più potente del Rione (l'attuale Pignasecca).
Nello viene coinvolto dall'illustre Giambattista Basile (l'autore del Pentamerone o Lo Cunto de li Cunti) e dalla sua assistente e protetta Meridia Esposito e il gatto Maimun in un'impresa assurda: salvare Napoli da un'imminente catastrofe.
Perchè questo sia possibile, Nello deve prima aiutare Basile a recuperare un nano pozzaro che ha fatto delle tenebre la sua coperta, pertanto è introvabile e imprendibile.
Dopo aver trovato Stefano, il nano che conosce i segreti del sottosuolo partenopeo (l'ennesimo Esposito) e l'aggiunta alla banda di Nicola, un saraceno siculo, abile nuotatore e dotato di una grande forza (in qualche modo Esposito anche lui), il gruppo va alla ricerca di qualcosa in grado di salvare la città.

Mi fermo qui per evitare spoiler importanti, ma era necessario fare una presentazione di questo gruppo così eterogeneo, eppure così ben assemblato, di cui Enzo ci mostra il carattere, le luci e le ombre, sempre attraverso gli occhi del nostro Nellino, con cui non si può empatizzare dall'inizio alla fine.
Ma perchè proprio gli Esposito possono salvare la città? Perchè sono i figli di Partenope e portatori del dono della Sirena, che li rende le "incarnazioni" degli spiriti del folklore di Napoli.

Il Monaciello, la bella 'mbriana, il gatto Mammone, Maccus o Pulcinella, Colapesce, Maria la Rossa, lo Schiattamuorto, San Gennaro sono solo alcune delle figure prese in prestito da una città che ci offre la possibilità di essere conosciuta tramite gli occhi di coloro che la amano e la vivono: le entità che ancora oggi sopravvivono nel quotidiano.

Da napoletano, non ho potuto fare a meno di amare un romanzo che avrei voluto scrivere io (lo confesso) e che per questo merita di essere portato sotto le luci della ribalta, perchè Enzo è stato in grado di dare vita a Napoli, grazie alla ricerca storica, leggendaria e mitologica della città, che ci restituisce un affresco veritiero della Partenope del '600, con la sua miseria, la sua fame, la povertà, il dominio spagnolo, la nascita della Camorra e del malaffare, i raggiri (già noti fin dall'epoca di Boccaccio, se non prima) e il tutto cogliendo la vera essenza di un popolo che dell'arte dell'arrangiarsi ha fatto un mestiere, uno stile di vita.

Ne Il Rione dei Raggiri si respira Napoli, si vive Napoli, si ama Napoli, ma soprattutto si assiste a un meraviglioso esercizio stilistico nella costruzione di un fantasy storico che riesce a mescolare sapientemente (frutto dello studio di Enzo, ma anche del team di Acheron Books) l'elemento magico con la quotidianità di un'epoca storica lontana da noi, eppure, per chi è napoletano, anche moderna.
Perchè il fantasy parla all'uomo di oggi, al di là dell'ambientazione che gli si dà. 
In questo caso parla agli indecisi, a chi crede di essere solo, a chi non sa come andare avanti, a chi pur di sopravvivere sarebbe pronto a scendere a patti con il male che lo abita, anche se le sue intenzioni sono tutt'altro che malvage.
E Nello incarna perfettamente tutto ciò, in una parabola fatta di alti e di bassi, ma che compie un arco di crescita e di trasformazione pieno, che lascia il lettore soddisfatto, tanto da dire "Ah, questo sì che è un bel protagonista!".

Che altro dire?
Leggete questo romanzo e non ve ne pentirete.
Il Rione dei Raggiri è pronto ad accogliervi tra le sue strade, nei vicoli scuri, nei sotterranei stretti, tra i quartieri di una delle città più belle al mondo, in grado di stupirvi e di emozionarvi, come tutto ciò che è vivo!
Grazie Enzo, grazie Acheron Books.







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