Recensione | Draconis Chronicon di Manlio Castagna

by - martedì, dicembre 20, 2022


Titolo:
Draconis Chronicon 

Genere: Fantasy Storico

Autore: Manlio Castagna

Casa Editrice: Mondadori

Data di Uscita: 31 Maggio 2022

Pagine: 437

Ebook: 8,99 euro

Voto: ★★★★★

Trama: Salerno, anno 1066. Un predicatore vaga per le strade annunciando la fine del mondo: «La Bestia si sta risvegliando! Temete il drago, perché il giorno dell'eclisse è vicino!». Il giovane Barliario non presta attenzione alle parole di sventura, ma quella sera stessa il padre Rainardo, alchimista, viene sorpreso da un incendio nel suo laboratorio. Quando lo portano fuori è ancora vivo, ma sfigurato dal fuoco. E mentre Barliario veglia al suo capezzale, compare una figura misteriosa e incappucciata, Arimane, che gli rivela: «Portami il fuoco del drago e Rainardo sarà salvo». Barliario non ha bisogno di pensarci: deve partire. Lo accompagnano l'amico Shabbatai, che sogna di diventare un guerriero, Trotula, giovane studentessa di medicina dall'intelligenza disarmante, Mercuriade, dai misteriosi poteri, e la piccola Ligea, che riesce a parlare con i morti. Tra briganti, licantropi e streghe in grado di scatenare tempeste, un'avventura epica in cui scienza e magia si mescolano: alla ricerca del fuoco del drago, e alla scoperta di se stessi.



Dopo aver scoperto e amato Manlio Castagna per il suo ultimo romanzo La Reincarnazione delle Sorelle Klun, non potevo fare a meno di recuperare un altro dei suoi lavori.

É toccato a Draconis Chronicon che mi ha immediatamente incuriosito vista l'ambientazione salernitana e i riferimenti alla Scuola Medica Salernitana che ha fatto la storia della Medicina in Italia (e da medico non potevo esimermi dal leggere un romanzo del genere), aggiungiamoci un tocco di magia, di alchimia e di esoterismo, mescolati a una bella dose di storia medievale ed ecco che nasce una piccola perla tutta italiana.

Prima di esporre qualsiasi tipo di parere, voglio sottolineare come anche per questo romanzo si vede lo studio e la ricerca meticolosa che Manlio fa per creare le sue storie. 

Conoscenza che in questo caso non viene mai lanciata a mo' di infodump (cosa che invece ne La Reincarnazione delle Sorelle Klun in qualche caso ho ravvisato), ma che viene diluita nel testo, per bocca dei vari personaggi.

Interessanti le citazioni tratte dalla Historia Naturalis di Plinio il Vecchio, presenza costante del romanzo, seppure non presente, ma che come dicono Barliario e Shabbatai alla fine ci sembra di conoscere da sempre grazie ai continui rimandi di Trotula.

Interessanti anche tutti i riferimenti all'alchimia, ai processi di trasformazione della materia, allo spirito e al mondo, di cui Barliario é un piccolo esperto; così come le conoscenze rudimentali della Scuola Salernitana sulla medicina, sui cosiddetti umori e sulle varie erbe curative.

Ma addentriamoci più nei particolari.

Manlio ci presenta due personaggi storici avvolti da un alone di leggenda e mistero Trotula, una delle più importanti medichesse della storia a cui si deve un trattato di cosmesi e di dermatologia all'avanguardia per l'epoca, e Pietro Barliario, alchimista, medico, mago e chi più ne ha più ne metta, di cui si raccontano diverse storie.

Questi due ragazzi interagiscono nel modo tipico del genere Middle Grade/Young Adult, che mi ha  ricordato il rapporto che nasce tra Annabeth Chase e Percy Jackson nell'omonima saga di Rick Riordan.

I due, accompagnati dal fedele Shabbatai, un giovane ebreo del quartiere della Giudaica, da Mercuriade una giovane strega proveniente dall'Africa (probabilmente) e dalla piccola Ligea, una giovane negromante che salvano da una situazione terrificante, partono alla ricerca del fuoco del drago di Volturara per salvare il padre di Barliario.



Il dolore, la rabbia, l'odio, l'amore.
Faccio mio il dolore di mio padre che soffre in un letto.
Faccio mia la rabbia del drago che si è risvegliato.
Faccio mio l'odio per Arimane che mi spinge tra le fauci della morte.
Allungo una mano e intreccio le mie dita a quelle di Trotula.
Faccio mio l'amore per lei.
E sono luce, adesso.

Un fantasy di formazione, potremmo quasi definirlo classico per i temi toccati, nonostante si discosti molto dal genere di appartenenza. Potremmo quasi definirlo un romanzo storico con elementi magici, in cui miti e leggende della tradizione campana si mescolano alla storia per raccontare la storia di alcuni ragazzi che cercano la propria strada e il proprio posto nel mondo.
Il giovane Barliario si scontrerà con la propria paura e con le proprie emozioni, imparando a decifrarle, a comprenderle, a farle sue, diventando poco alla volta il classico eroe delle storie, il cui viaggio lo trasforma del tutto.
Così come Trotula che scopre fuori da Salerno un mondo completamente nuovo e diverso da quello che si aspettava, che per la prima volta comprende che la sua ragione non sempre è in grado di leggere nel modo giusto ciò che la circonda, che a volte c'è molto di più oltre il velo.
Un romanzo bello che ti cattura dalla prima all'ultima pagina, mantenendo un ritmo sempre calzante e che aggiunge nuova carne a cuocere man mano che va avanti. 
Un'avventura tra licantropi, cavalieri, briganti, streghe e un temibile drago. La storia non è mai stata così affascinante!
Sei pronto a scrivere le tue Cronache del Drago con Barliario e i suoi amici?
Io l'ho fatto e questo libro rientra tra i più belli letti in questo 2022.
Non vedo l'ora di scoprire cos'altro Manlio avrà in serbo per noi in futuro!




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