Recensione | La Reincarnazione delle Sorelle Klun di Manlio Castagna

by - martedì, novembre 15, 2022

Titolo: La Reincarnazione delle Sorelle KlunGenere: Horror Thriller
Autore: Manlio Castagna
Casa Editrice: Mondadori Collana Oscar Vault
Pagine: 564
Ebook: 9.99 euro
ISBN-13: 978-8804749066
Data di Uscita: 18 Ottobre 2022
Voto: ★★★★

TRAMA: Nelle oscure profondità del gigantesco Cratere che domina lo sperduto paese di Anerbe, si combatte la battaglia senza fine per il predominio della luce che salva il mondo sull'oscurità che tutto inghiotte. A intrecciare i fili di questa trama antichissima, personaggi distanti nel tempo e nello spazio. Ai giorni nostri, il commissario Verne tenta di riscattare la sua ingloriosa carriera indagando sull'affascinante Rina Monforte e sull'amante di lei, leader di una setta esoterica che vuole combattere i "figli del buio". E proprio nel buio di un monastero isolato da tutto e tutti, quarant'anni prima, cresce un orfano che, grazie agli insegnamenti alchemici del suo maestro gesuita, impara a trasformarsi in angelo vendicatore. Alla fine degli anni Cinquanta due bambine, le sorelle Klun, muoiono in un tragico incidente e sembra che si siano reincarnate in due gemelle dalle inquietanti capacità soprannaturali. Storie apparentemente senza legami che sono in realtà unite in un intreccio forsennato di vite e destini, ultimo atto di una vicenda che Manlio Castagna ci restituisce con il ritmo serrato di un montaggio cinematografico e l'intensità della sua scrittura.


Non venire ad Anerbe, se vuoi continuare a respirare

Sapevo per sentito dire di quanto fosse bravo Manlio Castagna, visto che di suo non avevo ancora letto nulla, ma non immaginavo così bravo. Un romanzo che si districa tra il genere horror e il thriller con un'aura di sovrannaturale che permea tutte le pagine, grazie alla magistrale scrittura dell'autore.
Sebbene il prologo e gli iniziali salti temporali e di POV mi abbiano confuso al primo approccio, dopo poco tutto mi è sembrato naturale, grazie ai toni incalzanti dell'intera vicenda.

Ci troviamo ad Anerbe, un paesino dell'Italia del Nord, dove ha inizio la storia delle sorelle Klun, Gorizia e Fiorenza e dei loro genitori Augusto e Dora, sul finire degli anni '50;
Poi ancora ad Anerbe, negli anni '60, ma le sorelle Klun adesso sono Gloria e Felicita;
Poi ci troviamo in un monastero, la Pieve dei Morti agli inizi degli anni '80, dove facciamo la conoscenza di Irin che in prima persona racconta la propria storia;
Poi nel 2017, dove una serie di omicidi vedono coinvolti un commisario di polizia (alla Winchester, ma con più sale in zucca), l'affascinante Rina Monforte e il suo amante Attila Mesmeri Tribolati.

Tre linee temporali, apparentemente tra loro distaccate e separate, ma che verso la fine della storia ci mostreranno tutta la potenza dell'intreccio che Manlio Castagna è riuscito a costruire.

Il personaggio di Irin, che all'inizio sembrava quasi fuori luogo rispetto al resto della vicenda, successivamente nell'affollato cast corale di questo romanzo, si è rivelato quello a cui mi sono appassionato di più. La sua storia travagliata, ma ricca di significato, piena di conoscenza, di infinito quasi, l'angelo della sorte, l'uomo invisibile, il monaco. Irin fa quasi tenerezza.

Grazie ai riferimenti biblici che fanno da accompagnamento a ciascun capitolo, la storia si dipana attraverso quasi un secolo di storia familiare, tra possibili reincarnazioni, una setta che venera una misteriosa santa, omicidi, sacrifici rituali e questa aria irrespirabile che permea ogni riga.
La stessa cortina che tiene Anerbe in una morsa, quella dei fumi d'amianto che fuoriescono dal misterioso Cratere, da cui Gloria Klun è tanto ossessionata.

La trama è così ben intrecciata che è difficile provare a raccontarvi qualcosa senza incorrere negli spoiler. Quello che posso dirvi è che abbiamo a che fare con una lettura anomala, tessuta con maestria, per i piccoli particolari che vanno a formare il puzzle che poco alla volta si delinea chiaro davanti ai nostri occhi.
Fino a una conclusione che lascia basiti, uno di quei finali alla Stephen King con tante domande che ti frullano per la testa e la sensazione di non sapere bene che tipo di storia si ha letto.
Immagino che il lavoro di ricerca alle spalle di questo romanzo sia stato lungo e minuzioso, per poterci regalare una vastità di tematiche che spaziano dalla religione, alla filosofia, all'esoterismo, ben finalizzate alla trama avvincente.

Un libro consigliatissimo per gli amanti dei thriller e della sana tensione, ma anche per gli amanti dell'horror e dell'inquietante.

Grazie per questo viaggio ad Anerbe, Manlio, non vedo l'ora di leggere altri tuoi romanzi!


A presto, Francesco

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