Recensione | La Nostra Identità (The Seafare Chronicles #2) di T. J. Klune

by - giovedì, luglio 21, 2022


Titolo: La nostra identità
Autore: T. J. Klune
Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 443
ISBN: 979-1220702546
Serie: The Seafare Chronicles #2
Genere: Romance
Ebook: 4,49 €
Cartaceo: 14,25 €
Il Mio Voto ★★★★☆

Trama: L’estate è passata e Bear, Otter e Kid sono riusciti a superarla mantenendo anima e cuore integri. Sono andati a vivere nella Mostruosità Verde e Bear è finalmente in grado di ammettere il suo amore per l’uomo che l’ha salvato da se stesso. Ma la loro storia non finisce qui. Come potrebbe? I ragazzi scoprono che la vita non si ferma solo perché hanno trovato il loro lieto fine. Devono ancora affrontare la battaglia legale per la custodia di Kid. Il ritorno dei genitori di Otter. La prima serata in un locale gay. E Kid che va in terapia, e la signora Paquinn che si è messa in testa che Bigfoot esiste. Poi ci sono Anna e Creed, che stanno combinando qualcosa. Fa qualche comparsa la gelosia. Si ripresentano vecchi nemici, brutte poesie e gabbiani misantropi. E durante tutto questo, Bear lotta per comprendere il motivo per cui la madre ha abbandonato lui e il fratello, solo per trovarsi invischiato ancora più profondamente nel loro passato condiviso. Ciò che scopre cambierà per sempre le loro vite e lo aiuterà a capire cosa serve davvero per diventare chi si è destinati a essere. La famiglia non è sempre definita dai legami di sangue. È definita da chi ci rende completi: sono loro che plasmano la nostra identità.



"Non sei mai solo tu. Devi smetterla di farti carico di tutto. è quello che fai sempre. Non puoi sempre essere quello forte. Hai bisogno di imparare che si tratta di tutti noi."

In questo secondo capitolo delle vicende di Bear, Otter e Kid, troviamo un assetto diverso rispetto a quello del libro precedente, che terminava con una piccola sorpresa finale. 
Bear e Tyson hanno fatto le valigie e si sono traferiti nella casa che Otter ha comprato per tutti loro, perchè possano davvero vivere come una famiglia.

Ormai è chiaro, ogni volta che Bear deve affrontare dei grossi cambiamenti, il suo cervello va totalmente in pappa e rischia di esplodere, dando luogo alle sue mille elucubrazioni (simpatiche tra l'altro), in cui si assenta totalmente dalla situazione che sta vivendo e che in questo secondo romanzo ho trovato molto più mature, dosate e addirittura più giustificate rispetto al primo, tanto da aver accantonato quel senso di pedante e fastidioso provato nel primo romanzo.
In fondo, Bear è da capire... È un ragazzo di appena ventun anni che si trova a fare da padre (da qui il soprannome Papà Bear) a suo fratello, un bambino ultradotato, di cui decide di assumersi la totale responsabilità, diventandone il tutore legale. Solo così può evitare una volta per tutte che la loro madre possa anche solo provare a portargli via Tyson, come aveva minacciato di fare alla fine del volume precedente (e di cui in questo volume scopriremo tutti i retroscena e le motivazioni).

La battaglia legale è lunga e questo sottopone ognuno dei protagonisti a un grande stress. 
Da una parte c'è Bear che, come abbiamo visto e detto più volte, non riesce ad accettare i cambiamenti (il trasloco, la nuova vita con Otter, lo strano feeling tra Creed e Anna che in questo volume rimangono molto sullo sfondo). Bear ha paura di capire se stesso, di capire dove la sua relazione con Otter lo porterà, dove andrà questa nuova famiglia che con Kid stanno mettendo su. E poi c'è la scuola, quella stessa scuola che è stato costretto ad abbandonare per mettere i bisogni di Kid davanti a tutto e che invece viene obbligato a rifrequentare sotto la spinta di Otter e dello stesso Kid che capisce quanto il fratello abbia sacrificato per lui. 
La scuola significa intessere relazioni nuove rispetto alla sua comfort zone, quindi un terreno inesplorato per Bear, sia perchè riprendere i libri in mano dopo tanto tempo è difficile, ma anche perchè l'incontro con Isaiah gli scatena una serie di sensazioni che non sa decifrare, soprattutto dopo che quest'ultimo lo bacia, senza lasciarlo indifferente, dando così il via a una serie di paranoie incredibili (o forse per chi ha imparato a conoscerlo più che comprensibili). 

Dall'altra parte c'è Tyson, la cui intelligenza all'inizio lo rendeva chiuso e introverso e che invece piano piano diventa il suo asso nella manica per fare amicizia. Adesso, con i suoi dieci anni, sembra sbocciare, tanto da saltare un anno di scuola, dopo una brillante presentazione alla commissione scolastica (così da ritrovarsi un ex di Oliver come insegnante). 
L'incontro con Dominic, un ragazzo dal passato difficile e con tante ferite nell'animo e nel cuore è per Kid possibilità di crescita umana e che sarà fondamentale per superare le difficoltà e le pressioni che derivano da un percorso psicologico di cui lui sente di non aver bisogno e dalla visita degli assistenti sociali che "minano" in qualche modo la sicurezza della loro piccola bolla (sebbene tutti siano estremamente cordiali nei loro confronti)

E infine troviamo Oliver... Oliver che per Bear ha davvero rinunciato a tutto, anche se per lui non si è mai trattato di una rinuncia perchè ha sempre saputo cosa voleva: Bear. Desiderava poter stare con lui e sapeva già da tempo a cosa fossero destinati. Otter che ama Bear in modo quasi commovente e possessivo, più di qualsiasi altra cosa al mondo, tanto da immergersi nella costruzione di un futuro condiviso, di una famiglia, di un sogno. 
E poi... beh non voglio fare spoiler, sennò che gusto ci sarebbe a leggere il libro?

Un romanzo delicato, che la sapiente penna dj T. J. Klune riesce a definire perfettamente. Leggerlo da un senso di comfort, di casa. È una lettura che non richiede grossi sforzi interpretativi, nonostante la portata di certe tematiche, che però vengono sapientemente smorzate e che rendono il romanzo adatto a tutti, forse perchè sono i sentimenti che emergono a renderlo piacevole o forse perchè i personaggi sono molto ben costruiti e caratterizzati, o forse ancora perchè quando si parla di rapporti intensi, di famiglia e di amici mi lascio sempre commuovere e trasportare.

Ma direi che la potenza di questo racconto sta nel fatto che, in fondo, in ognuno di noi si nasconde un piccolo Bear in attesa di scoprire se prima o poi tutti i suoi sacrifici ne varranno la pena e se riuscirà a essere davvero felice come merita. Lui che ha sempre fatto tutto da solo, per non pesare, per non dipendere, perchè riteneva suo compito morale riparare il torto e la perdita subita dalla madre.
Comprendere per davvero che si può trovare qualcuno con cui condividere tutto questo con cui lasciarsi andare, soprattutto qualcuno che ti ama senza riserve come fa Otter, è per Bear una possibilità. Si, perché solo così può deporre la sua armatura e sente di potersi lasciare andare come vorrebbe...
E Kid? Beh, questa è un'altra storia!



"Siamo noi, okay? Nel bene e nel male, siamo noi. Con tutti i nostri difetti e i nostri pregi, siamo noi. Ecco chi siamo, la nostra identità."

In definitiva un romanzo nettamente migliore del primo volume, in cui i momenti cringe e trash rimangono, ma sono intervallati da una maturità di pensiero e di azione dei personaggi, i quali affrontano le situazioni con uno spirito maggiormente consapevole, come è giusto che sia in tutti i percorsi di crescita.
La comicità ancora una volta è affidata alla Signora Paquin e a Bear che è uno spasso totale e che smorzano, come dicevo prima, tutte quelle situazioni drammatiche in cui scappa il magone e anche i lacrimoni se si è molto sensibili.

Da leggere assolutamente!



A prestissimo, Francesco!

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