Salottino Letterario: Intervista a Linda Bertasi
Salve Entucci !!!! Pochi giorni fa vi ho presentato il suo ultimo romanzo nella segnalazione Made in Italy, oggi vorrei farvi conoscere l'autrice, lei è Linda Bertasi, amica e collega.
1. Ciao Linda, benvenuta nel nostro salottino letterario, prima di tutto ti va di presentarti ai nostri lettori, dire qualcosa di te?
Ciao Ilaria, grazie per questa intervista e un saluto a tutti i lettori del tuo bellissimo blog. Sono mamma di una bambina di quattro anni, gestisco un’attività commerciale nella provincia di Ferrara, sono appassionata di storia e letteratura inglese e, nel tempo libero, mi dedico al mio blog dove do spazio agli autori emergenti.
2. Quando è iniziata la tua passione per la scrittura? Quando hai iniziato a scrivere, quale è stata la tua prima storia?
Non ricordo un periodo della mia vita che non fosse legato alla scrittura. Scrivo da sempre, ho iniziato con le poesie, i racconti, le lettere, i diari e infine sono approdata ai romanzi. La prima storia l’ho scritta all’età di quindici anni: un tomo di 400 pagine che ancora conservo, dal titolo “La collina incantata”. Un romanzo storico ambientato nell’800 in Austria.
3. Qual è il genere che più preferisci scrivere e quale leggere? Perché?
Naturalmente il romanzo storico, la Storia per me è respiro, è linfa vitale. Amo i romanzi di ambientazione storica, li preferisco a qualsiasi altro genere. Chi mi conosce mi definisce una donna
4. Qual è il genere che mai scriveresti? Perché?
nata nel secolo sbagliato e credo abbiano ragione.
Non scriverei mai un ironico, un giallo e un fantascientifico, non sono proprio nelle mie corde. Io seguo la scuola di pensiero di “scrivere di quello che si conosce”. Non si sbaglia mai.
5. Quanto tempo occupa durante la giornata la scrittura?
Posso dedicarvi solo un paio d’ore al giorno, blog permettendo. Di solito nel primo pomeriggio quando la bimba è a scuola, oppure qualche ora la sera se non crollo dalla stanchezza.
6. Cosa significa per te scrivere? Cosa ti trasmette, cosa provi quando scrivi?
Scrivere per me è respirare, è vivere, non esisterei senza e non potrei sopravvivere. Scrivere mi completa, mi emoziona, mi fa esplorare i miei mondi di carta, conoscere i miei personaggi. Una sensazione unica e indescrivibile, come la definisco sempre io “una specie di magia”.
7. Qual è il momento che preferisci della scrittura: la stesura del romanzo o la fase finale, l’editing?
Nessuno dei due, il mio preferito in assoluto è la ricerca, amo ricercare forse più che scrivere.
8. Quando scrivi i tuoi romanzi prepari sempre una scaletta e/o una scheda personaggi, oppure scrivi liberamente senza prepararti nulla?
Assolutamente no, seguo sempre l’istinto. Nessuna scaletta, nessuna scheda anche perché verrebbero totalmente stravolte. Mi è capitato di abbozzare un dialogo su carta, ma davanti al PC cambiava sistematicamente. Seguo i personaggi e mi limito a descriverne le azioni e le decisioni.
9. Come sono strutturati i tuoi romanzi, ti concentri più sulla parte descrittiva oppure sui dialoghi?
Deve esserci una giusta misura sia dell’uno che dell’altro. Io penso sempre le scene come la sceneggiatura di un film, quindi non sono esageratamente descrittiva, preferisco che la storia e i particolari escano a poco a poco, senza annoiare il lettore con troppe informazioni.
10. Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
Tutto può ispirarmi, nei primi romanzi sono stati i miei viaggi all’estero, per il romanzo storico è
stata una trasposizione cinematografica di un classico di Jane Austen, per il prossimo romanzo fantasy che uscirà un sogno, per l’erotico la mia passione per i Tudor.
11. Self o Casa Editrice? Quale preferisci e perché?
Entrambi hanno pregi e difetti. Alla casa editrice resterò sempre affezionata, il Self lo trovo un buon trampolino ma non per un autore alla prima esperienza letteraria.
12. Progetti futuri? Puoi darci qualche anticipazione sui tuoi prossimi lavori.
Ho dei progetti storici piuttosto complessi che mi richiederanno molto tempo e un romance contemporaneo in mente.
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