Salotto Letterario

by - lunedì, gennaio 07, 2013


Buona sera miei cari Ent. Ecco, come vi avevo promesso lunedì, l’intervista tanto attesa allo scrittore Stefano Muscolino. Conosciamolo insieme.

- Ciao Stefano, benvenuto nel nostro piccolo angolino segreto. Io e mia sorella Selene siamo liete di averti con noi quest'oggi, per questa piccola intervista.  Ti va di parlarci un po' di te e dei tuoi interessi?

Ciao e grazie per la vostra ospitalità, è un piacere per me essere qua. Che dirti? Sono nato in Svizzera, a 9 anni io e la mia famiglia, ci siamo trasferiti in Italia. Ho proseguito gli studi di Perito Elettrotecnico e ho iniziato subito a lavorare dopo le scuole. Le mie passioni sono sempre state molteplici, fra cui la musica Celtica, l'amore verso la pittura (un amore non corrisposto) e l'amore verso i libri.

- Quando è iniziata la tua passione per la scrittura, e quando hai capito di voler diventare scrittore?

Scrivo già dai tempi di scuola, ma all'epoca ero un autentico disastro! Avevo 5 in italiano e se riguardo i miei vecchi temi, mi viene da mettermi le mani fra i capelli. Ho avuto poi a 22 anni una proposta di lavoro ad Obwald, in Svizzera, e mi sono trasferito. Era un lavoro ben pagato, ma ho vissuto un periodo di estrema solitudine, durato circa un anno. Non sono un tipo che si deprime, ma vivere da solo per me è stato fastidioso. Pur essendo una persona molto espansiva, avevo problemi a comunicare con le persone. Gli abitanti di quella zona della Svizzera non vedono di buon occhio gli stranieri, sono molto chiusi di mentalità. In quel periodo, avevo trasformato l'isolamento in qualcosa che tenesse occupata la mia mente. Cosi iniziai a scrivere un romanzo, dal titolo “Occhio della dea”. Ancora oggi ci lavoro, da circa 9 anni ed è il progetto della mia vita. La scrittura divenne il mio Hobby ed essa mi ha aiutato in tantissime occasioni.

- Hai mai partecipato ad un concorso letterario?

Di solito sono io ad organizzarli e ho fatto il giudice in vari eventi on-line. Mi piace confrontarmi con altri scrittori, lo trovo un ottimo modo per perfezionarsi, per questo ho partecipato anche a diversi concorsi non miei. Uno dei prossimi a cui parteciperò è quello della casa editrice Antiphodes e si chiama: Le terre del mithril. Per fare carriera nella scrittura, bisogna sempre mettersi in competizione, altrimenti è difficile far notare i propri lavori.

- Hai un genere preferito?

Mi piace il fantasy e il genere avventuroso. La vita di tutti i giorni è noiosa da descrivere (ancora peggio da leggere), è più divertente scrivere e leggere di mondi surreali. Cerco di scrivere ciò che gli altri non si aspetterebbero di leggere, però non è facile!
In quanto alle cose troppo introspettive, preferisco che ci sia azione, suspense e continue evoluzioni nella storia. Ovviamente è sola una preferenza.

- Il tuo autore e il tuo libro preferito?

Il mio autore preferito è J.R.R. Tolkien! Autore di: Lo hobbit (uscito recentemente nella sua trasposizione cinematografica), il Simarillion ed ovviamente la sua grande opera, Il signore degli anelli! Anche Terry Brooks mi piace come autore.

- Cosa pensi del fantasy? Il tuo personaggio preferito?

Il genere Urban Fantasy si è un po' fossilizzato in storie di vampiri, licantropi e streghe, il fantasy classico in nani, guerrieri medievali ed elfi. Sono pochi i libri fantasy che escludono gli “stereotipi” del genere. Ci vorrebbero idee nuove, mai usate da nessuno. Ma oggi giorno ogni argomento è stato scritto e riscritto da tanti altri. Il mio personaggio preferito? Frodo nel signore degli anelli, lo adoro! E' un personaggio molto umile e semplice, che si adatta subito alla situazione e che non si da mai per vinto. I personaggi testardi sono i miei preferiti. Ma del resto... se si dessero per vinti, che eroi sarebbero?

- Se potessi scegliere di vivere in un’ambientazione letteraria quale sceglieresti?

Quella del mio romanzo. Il mio personaggio si chiama Cristobàl (un cuoco Tainos) e l'avventura che lui vive è in un mondo storico, il colonialismo spagnolo (1572). Ci sono i corsari e un vascello ridotto in uno stato pietoso, un luogo da incubo. Scene di sanguinose lotte per la sopravvivenza, e una ragazza/demone innamorata di lui che lo perseguita. La sua croce più grande è la stessa ragazza che ama, che viene rapita dai pirati e a sua volta si trasforma in una specie di demone, a causa di una pietra maledetta. Ho viaggiato molto in quel mondo, ma ovviamente è solo fantasia.

- Recentemente è stata pubblicata un antologia fantasy dal titolo Stirpe Chimerica Vol. I com’è nata l’idea di realizzare questa piccola antologia di 175 pagine?

Due anni fa avevo organizzato un concorso “Le creature della notte” con una scrittrice: Connie Furnari. Lei aveva avuto l'idea di realizzare un libro con i testi del concorso, ma poi il progetto fu abbandonato. Poiché creare competizioni è una cosa che mi piace, ho pensato di fare un nuovo concorso (marzo 2012) che si chiamava appunto “Stirpe Chimerica”. Ovviamente la realizzazione del libro è stata preparata in anticipo e così dopo aver votato ogni testo con un punteggio (3 giudici di gara) e fatto un'accurata selezione dei testi (21 racconti su 48 disponibili), abbiamo lavorato al progetto, fino alla sua conclusione.

- Come mai è stato scelto il titolo Stirpe Chimerica?

Stirpe per indicare una discendenza, o meglio, una generazione. Chimerico significa immaginario, illusorio o semplicemente, non reale. Una generazione di esseri non reali è riferito a tutte quelle creature che l'essere umano ha dipinto nelle caverne, ha pregato in strane cerimonie, ha annunciato nei poemi e narrato ovviamente nei libri. Parlo di creature leggendarie, o puramente inventate, nulla che sia mai esistito. Infatti si compone di storie su: un Nephilim, un Coniglio extradimensionale, il demone Satanacchia, un Unicorno, un Ent, un Tiefling, una sirena ecc.. Ogni storia è puramente fantastica ed ognuna ha come protagonista una creatura diversa. Questa è stata la nostra idea.

- Oltre ad essere il curatore di questa piccola Antologia, al suo interno racchiude una piccola novella, dal titolo The Curse Of The Desert scritta da te. Ti va di darci qualche anticipazione?

The Curse of the Desert fa parte di un genere che mi ha sempre affascinato, le storie sull'antico Egitto e sopratutto la mitologia dell'antico Egitto. La creatura che ho scelto è stata la dea Sekhmet. Secondo le leggende è la terribile dea della guerra, essa simboleggiava il sole rovente del deserto, uccideva i suoi nemici con il proprio alito di fuoco. Rappresentava anche lo strumento della vendetta di RA contro l'insurrezione degli uomini. Un essere, che se esistesse veramente, converrebbe solo fuggire alla sua vista, oppure abbatterla nel più breve tempo possibile. La mia protagonista “Coralie Backynson” viene chiamata in Egitto, per valutare l'autenticità di un papiro. Al suo viaggio verso l'accampamento succede un incidente con la sua jeep. C'è una tormenta di vento, nessuno è presente all'accampamento, ma sopratutto la notte non cala ed un intera giornata trascorre nel buio, una cosa che Coralie non comprende, ma presto ben altre cose misteriose le succederanno.

- Dando una sbirciatina  nel tuo blog, ho trovato una sezione molto interessante “i miei racconti”, dove al suo interno racchiudi tutte le tue storie, hai mai pensato di raggrupparle  in un unico libro e pubblicarle?

Innanzitutto devo dire che non sono tutte le mie storie e nemmeno le storie migliori, che invece conservo gelosamente. Quei racconti avrebbero bisogno di un editing e di una sistemata anche a livello di trama. I loro temi sono molto diversi tra loro, ed anche il genere e le dimensioni... non so. Normalmente non mi guardo indietro, ma vado sempre avanti e quindi non so se essi appariranno mai su un libro, anche  auto-pubblicato. Quello che vorrei invece è completare il mio romanzo, ma essendo il lavoro di tutta la mia vita, voglio realizzarlo quando sento che le mie capacità sono maturate sufficentemente, ancora non mi sento pronto. Voglio aspettare e nel frattempo imparare di più dalla scrittura, prima di fare il passo.

- Che significato ha per te la parola scrivere?

Vedi, la scrittura è qualcosa di speciale. Le parole verbali hanno sempre un effetto sulla nostra realtà. Comunicando creiamo movimento, idee, concetti, invenzioni, azioni, sentimenti, vicende, ecc... Lo stesso succede con le parole scritte, ma si conservano più facilmente del suono. I nostri pensieri, attraverso il linguaggio scritto vengono diffusi nelle menti di altre persone. Gli altri possono condividerli, accettarli e ricordarli. E' la conservazione dei nostri pensieri!

- Quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano nello scrivere un romanzo?

Tantissime. La forma è la base. La grammatica regola la scrittura e non è l'ultima cosa da tenere conto, ma bensì la prima. Un testo scritto male, scoraggia la lettura, come una donna si scoraggia a frequentare un uomo sempre sporco e vestito male. La seconda cosa tenere conto è lo stile con cui vuoi trasmettere un qualcosa e ci sono molte forme di narrazione: prima persona o terza persona? Scritto al presente o al passato? Lo racconto solamente come una cronaca, oppure voglio farlo vivere al lettore? Bisogna conoscere vari stili, prima di poter scegliere quello più indicato, anche se normalmente questa scelta non è programmata, ma avviene secondo l'ispirazione momentanea. La terza cosa da tenere in considerazione è il contenuto: la trama, la coerenza del testo, l'ambientazione, i personaggi, il loro ruolo e gestire tutte le cose che vogliamo inserire nel testo. Alla fine di questo lavoro, ricominci da capo ed incominci a correggere e perfezionare tutto il lavoro fatto. Poi si scelgono delle persone a cui farlo leggere, queste a sua volta trovano difetti, ed a sua volta vanno corretti. Un romanzo è un grosso fardello, te lo posso garantire!

- Hai qualche consiglio da dare ha chi vuole intraprendere la carriera da scrittore?

Consiglio di incominciare con un manuale di scrittura e di mettere in pratica tutti gli esercizi che vengono proposti, scrivendo semplicemente racconti di 10.000 o 15.000 caratteri. La base è sempre la grammatica, la punteggiatura, l'uso dei accenti e la sintassi! Dalla grammatica si va verso  le regole della narrazione: la scelta del narratore, la costruzione della trama, ritmo della narrazione ecc.. fino alle regole più complesse come lo “Show, don't tell, l'uso del Deus ex machina, l'uso dei flash-back... Tutte queste cose servono per dare un ordine e una forma ben precisa a ciò che vogliamo trasmettere. Una volta assimilato gran parte delle regole, sarà solo la nostra pratica a dare vita ad un nostro stile di narrazione. Ricordiamoci sempre che ognuno ha una propria voce, così un modo del tutto personale di scrivere. L'importante è sempre rompere e superare i nostri limiti, alla ricerca della perfezione.

- Quali sono i tuoi programmi Futuri? Ci sono nuove aspettative nel campo editoriale? Hai in mente di scrivere qualche nuovo romanzo?

No. Continuo a studiare, a perfezionarmi e conoscere altri scrittori. Poi come ho già citato, voglio completare una volta per tutte il mio romanzo: L'Occhio Della Dea. Nel frattempo continuerò a dilettarmi nei miei concorsi di letteratura che sempre propongo, all'insegna della sfida per fare la conoscenza di scrittori più bravi di me, e da cui imparo sempre qualcosa.

- Bene siamo arrivati alla fine di questa lunga intervista ^_^ ti ringraziamo per averci dedicato un po' del tuo tempo, e  per aver collaborato con noi e il nostri blog. Spero tornerai a trovarci, un abbraccio Arwen e Selene

Grazie a voi per questa splendida opportunità. Ringrazio anche chi ha pazientemente letto questa intervista e sarei lieto se venisse a trovarci sul Blog Cluburbanfantasy.blogspot.com, troverete un post con un concorso: “Il Bene e il Male”, è concorso che ho organizzato. Troverete anche tutte le info sulla prima opera che ho curato: l'antologia “Stirpe Chimerica Vol. I”.

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