Fernando Pessoa: Il libro dell'inquietudine
Fernando Pessoa Il libro dell'inquietudine ISBN 978-88-541-1729-7 Pagine 352 |
A cura di Piero Ceccucci Traduzione di Piero Ceccucci e Orietta Abbati
Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa – le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell’autore, Bernardo Soares, raccolte in maniera disordinata e “aperta”, in una sorta di “zibaldone” – viene qui pubblicato per la prima volta in una versione inedita, curata dal lusitanista accademico Piero Ceccucci. Tragico, ironico, profondo e irrequieto, Soares riflette sulla vita, sulla morte e sull’anima, ma anche sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sui colori e le emozioni che egli osserva intorno e dentro di sé. Figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, Soares alias Pessoa scrive del proprio dolore con onestà e con una forza comunicativa che, nonostante l’incredibile delicatezza, riesce a tratti violenta e struggente. Soares il fragile, l’acuto, il silenzioso, abita la vita nei suoi toni più grigi, eppure l’ama come un vizio, come una droga, come una passione a cui non ci si può sottrarre, alla ricerca di un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà. Un capolavoro della letteratura mondiale.
«Devo scegliere tra cose che detesto – o il sogno, che la mia intelligenza ricusa, o l’azione, che alla mia sensibilità ripugna; l’azione, per la quale non sono nato, o il sogno, per il quale nessuno è nato. Così, siccome detesto entrambi, non scelgo; ma, poiché ad un certo momento, devo sognare o agire, mescolo una cosa con l’altra.»
Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa – le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell’autore, Bernardo Soares, raccolte in maniera disordinata e “aperta”, in una sorta di “zibaldone” – viene qui pubblicato per la prima volta in una versione inedita, curata dal lusitanista accademico Piero Ceccucci. Tragico, ironico, profondo e irrequieto, Soares riflette sulla vita, sulla morte e sull’anima, ma anche sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sui colori e le emozioni che egli osserva intorno e dentro di sé. Figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, Soares alias Pessoa scrive del proprio dolore con onestà e con una forza comunicativa che, nonostante l’incredibile delicatezza, riesce a tratti violenta e struggente. Soares il fragile, l’acuto, il silenzioso, abita la vita nei suoi toni più grigi, eppure l’ama come un vizio, come una droga, come una passione a cui non ci si può sottrarre, alla ricerca di un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà. Un capolavoro della letteratura mondiale.
«Devo scegliere tra cose che detesto – o il sogno, che la mia intelligenza ricusa, o l’azione, che alla mia sensibilità ripugna; l’azione, per la quale non sono nato, o il sogno, per il quale nessuno è nato. Così, siccome detesto entrambi, non scelgo; ma, poiché ad un certo momento, devo sognare o agire, mescolo una cosa con l’altra.»
0 commenti
I commenti sono sempre graditi. E' bene ricordare però che i commenti offensivi o irrispettosi verranno immediatamente cancellati.
Grazie