La libreria dei piccoli segreti di Corinne Savarese [Recensione]

by - venerdì, luglio 12, 2019

Salve Entucci !!!! oggi vi parlo dell'ultimo libro della Savarese:

La libreria dei piccoli segreti (Leggereditore) di [Corinne Savarese]Aurora ha un dono speciale: riesce a leggere nell’anima delle persone. Può scorgere il loro cuore, le loro gioie e le loro sofferenze, può avvertirle, sen¬tirle sulla sua pelle. Dalla sua libreria per bambini in un antico borgo mar¬chigiano, vede le esistenze degli altri andare avanti, mentre la propria è ri¬masta ferma in un punto ben preciso, a quel maledetto giorno di due anni prima quando la vita le ha mostrato tutta la sua drammatica labilità... Da allora, più che vivere Aurora si nutre di storie, di quelle raccontate attraverso le parole e talvolta i silenzi da ami¬ci e clienti – genitori assenti o troppo esigenti, figli ribelli o troppo accondiscendenti –, e di quelle racchiuse nei libri che riempiono gli scaffali del suo negozio. Ed è proprio grazie alle favo¬le, intessute, come i sogni, di simboli e metafore capaci di toccare le corde più profonde dell’Io, che Aurora affronterà il suo doloroso passato, capirà il disegno che la vita ha in serbo per lei e deciderà di abbracciarlo: usare la sua empatia per arrivare alle anime dei lettori, per lenire le loro e le proprie ferite. Il destino di Aurora è essere una portatrice di messaggi, e lei intende compierlo attraverso le fiabe...


Nel piccolo comune di Fabriano, nelle Marche, arriva Aurora, una giovane ragazza trentatrenne che decide di aprire una biblioteca per bambini, un universo che la terrorizza ma che al contempo la affascina.

Nei paesi si sa che le novità non sono viste di buon occhio ed è così anche per la sua biblioteca che fatica ad ingranare fin quando la sua vicina di casa, la signora Rina, non decide di festeggiare il suo centesimo compleanno proprio lì, all'interno della sua biblioteca, ed è così che i fabrianesi scoprono quel luogo, ma è solo quando Damiana, una ventisettenne che diventerà sua grande amica, decide di portarvi i bambini di cui si occupa (fa la baby - sitter), che la biblioteca di Aurora si riveste di nuova luce, due gli eventi importanti, la lettura de "La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare" e la sua trasposizione teatrale, fatta dagli stessi bambini.

I giorni trascorrono in modo frenetico ed Aurora si affeziona sempre di più a due bambine assidue frequentatrici della biblioteca, Verdiana, che vuole essere chiamata Lilla, e Virginia. L' una sempre composta e posata a causa delle rigide regole famigliari, l'altra un mix di fantasia e ingenuità, ma entrambe accomunate da una situazione famigliare poco piacevole, i genitori di Lilla infatti erano distanti anni luce dal cercare di comprendere la figlia, i suoi interessi, la voglia di vivere la propria età come tutti i bambini, il loro unico scopo era quello di far sì che Verdiana fosse sempre la migliore, senza possibilità di tentennamenti, perchè nella vita vanno avanti solo i migliori, senza accorgersi però che tutta questa pressione psicologica non faceva altro che danneggiare la piccola Lilla, la quale trova nella biblioteca, nella persona di Aurora, un porto sicuro, l'unico luogo in cui poter essere se stessa; per quanto riguarda Virginia invece, l'uragano fatto persona, la situazione era abbastanza diversa, la stessa infatti viveva assieme al fratello Lorenzo e allo zio Roberto, il padre non lo aveva mai conosciuto e la mamma, beh, la mamma, un chirurgo in missione umanitaria che, per una scelta obbligata, si trovava a scontare del tempo in carcere. 

Insomma, Aurora guardava i loro occhi affamati di vita e sapeva di dover fare qualcosa, scoprendo però che in realtà non stava aiutando loro ma prima di tutto aiutava se stessa ad andare avanti a guardare al futuro, quello stesso futuro che le era stato negato qualche anno prima, quando in un solo colpo aveva perso il senso della propria vita.

Una storia che, rileggendo la recensione - sunto, non esprime neanche lo 0,1% di quello che in realtà è il libro, l'autrice infatti crea un intreccio impeccabile e affronta dei temi molto profondi rendendoli naturalmente semplici, affronta così alcune delle tragedie che hanno scosso i nostri cuori, i terremoti che hanno lasciato decide, centinaia, migliaia di famiglie senza nulla e purtroppo a volte, a piangere sui corpi dei propri figli, dei propri genitori, amici, parenti, parla della tragedia di Rigopiano in cui un intero hotel è scomparso sotto la neve, parla della società odierna troppo legata alle apparenza al -bisogna essere i migliori in questo mondo che non accetta i secondi- , così finta da non tenere conto degli ideali per i quali i nostri avi hanno combattuto, e per questo aspetto è fondamentale la figura di Rina, attraverso cui la Savarese riporta alle nostre menti la Seconda Guerra Mondiale, ma parla anche di quella forza, di quel coraggio di cui ciascuno di noi ha bisogno per rialzarsi, per riprendere in mano la propria vita, per guardarsi allo specchio e dirsi, oggi sarà un giorno migliore di ieri.

Grazie Corinne per questo splendido racconto che ho letteralmente divorato e non ti nego che anche io come Rina in alcuni momenti avevo già preparato il fazzoletto per ovviare ai momenti di commozione.

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1 commenti

  1. Grazie per queste tue bellissime parole. Mi riempie il cuore leggere il mio romanzo attraverso gli occhi dei lettori, ogni volta. E' un'emozione immensa. Grazie!
    Un grande saluto a te e a tutte le lettrici del blog.
    Corinne Savarese

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