Pagina 99 | Tutto il buio dei miei giorni di Silvia Ciompi
Buona festa della repubblica a tutti, oggi voglio inaugurare una nuova rubrica, qualcuno già la conosce perché utilizzata tempo fa da alcuni blog, sto parlando di Pagina 99. Questa rubrica è stata ideata da Rosellina G. del blog Inside a Book riproposta successivamente dal blog Locanda dei Libri e My Caffè Letterario.
Come nasce questa rubrica?
L'idea nasce dal «test della pagina 99», illustrato da un articolo scritto da Stefano Montefiori, il 27 luglio 2011, sul quotidiano Corriere della Sera.
I cosa consiste il test?
“Se scegliere un libro dalla copertina vi sembra sciocco, se portare in vacanza il romanzo di successo è banale, se spesso trovate che una storia tradisca le speranze accese dall'incipit , provate con la pagina 99. O la 69. Entrambe vantano sostenitori illustri, che le reputano capaci di svelare la qualità generale di tutta l'opera. Arrivati in fondo alla pagina vi viene voglia di andare avanti? È quello il libro che fa per voi.
Lo scrittore inglese Ford Madox Ford, autore nel 1915 del Buon Soldato (Bompiani), ne era certo: «Apri il libro a pagina 99 e leggi: ti verrà svelata la qualità di tutto il testo».”
Vi ho trascritto una piccola parte dell'articolo, in caso vogliate leggero tutto lo trovate QUI
Visto che io ho sempre giudicato un libro dalla copertina ho deciso di cambiare metodo e da oggi adotterò questo per scoprire se un libro possa piacermi o meno ^_^. La rubrica verrà pubblicata settimanalmente di venerdì, e a scegliere il protagonista assoluto di questa iniziativa sarete voi. Ogni settimana vi proporrò tre titoli e voi attraverso un sondaggio che postero voterete il romanzo che sarà protagonista della prossima settimana ^_^ . Vi piace come idea? Spero di si, ci aspettiamo molti commentini da parte vostra io e le ragazze siamo curiose di scoprire il vostro parere. Perciò iniziamo subito.. Il primo libro lo ha scelto Anarel per voi Tutto il buio dei miei giorni di Silvia Ciompi
<<Va bene, allora vuoi tornare dentro?>>
<<no!>> esclama con un po' troppa decisione, e io inevitabilmente sorrido di più.
la faccio girare per guardarla negli occhi.
<<dove li hai trovati quelli?>> chiede indicando le coperte e i cuscini.
<<Non possiamo mica rubare in un ospedale.>>
<<Non stiamo rubando>>, dico mentre stendo il piumone sulla superficie di cemento irregolare e sistemando i cuscini. << Non ho intenzione di portarmeli a casa. Questi cosi puzzano di morto. Li stiamo solo prendendo in prestito>>
Continua a guardarmi torva, passando lo sguardo da me alle coperte. <<Vuoi sedurmi per caso?>>
Arrossisce nel dirlo e io scoppio a ridere; mi avvicino pericolosamente a lei e l'afferro con entrambe le mani sotto le braccia per sollevarla. I nostri volti sono vicini tanto da poter sentire il suo respiro sul mio mento, il sangue che gli scorre nelle vene, il desiderio nel suo battito, che accelera impazzito.
<<Bel tentativo, ragazzina, ma quando vorrò sedurti te ne accorgerai, senza bisogno di dovermelo chiedere.>>
Lei deglutisce visibilmente, con gli occhi che scintillano di malizia, e avvicina di nuovo il suo viso al mio, facendo leva sul mio collo e reclamando il mio sguardo. Poi, a pochi millimetri dalla mia bocca, si ferma, dopo avermi fatto perdere totalmente il controllo e mandato a puttane tutte le voci invadenti che nella mia testa urlavano: Mollala, non hai il diritto di toccarla! Schiude le labbra e sfiora appena le mie. << Non è detto che io lo voglia.>>
Mi da un morso, poi si allontana.
io mi scuoto i brividi di dosso, chiudo a chiave la porta del mio cervello che ragiona con gli ormoni e la metto delicatamente giù. Facendo attenzione al braccio, stretto nel tutore metallico, lei si sdraia sul piumone, e io faccio lo stesso, ma a debita distanza. La copro con una coperta di lana grezza che puzza di muffa e di ospedale, e appoggio la testa a fianco della sua.
Fissiamo il cielo.
Non devo pensare a lei in quel modo, non devo pensare a lei in quel modo, non devo...
<<Che pensi?>> chiede rompendo il silenzio.
Ecco appunto, a che pensi, coglione? <<Mi sto concentrando>>, rispondo con una parziale verità...
<<no!>> esclama con un po' troppa decisione, e io inevitabilmente sorrido di più.
la faccio girare per guardarla negli occhi.
<<dove li hai trovati quelli?>> chiede indicando le coperte e i cuscini.
<<Non possiamo mica rubare in un ospedale.>>
<<Non stiamo rubando>>, dico mentre stendo il piumone sulla superficie di cemento irregolare e sistemando i cuscini. << Non ho intenzione di portarmeli a casa. Questi cosi puzzano di morto. Li stiamo solo prendendo in prestito>>
Continua a guardarmi torva, passando lo sguardo da me alle coperte. <<Vuoi sedurmi per caso?>>
Arrossisce nel dirlo e io scoppio a ridere; mi avvicino pericolosamente a lei e l'afferro con entrambe le mani sotto le braccia per sollevarla. I nostri volti sono vicini tanto da poter sentire il suo respiro sul mio mento, il sangue che gli scorre nelle vene, il desiderio nel suo battito, che accelera impazzito.
<<Bel tentativo, ragazzina, ma quando vorrò sedurti te ne accorgerai, senza bisogno di dovermelo chiedere.>>
Lei deglutisce visibilmente, con gli occhi che scintillano di malizia, e avvicina di nuovo il suo viso al mio, facendo leva sul mio collo e reclamando il mio sguardo. Poi, a pochi millimetri dalla mia bocca, si ferma, dopo avermi fatto perdere totalmente il controllo e mandato a puttane tutte le voci invadenti che nella mia testa urlavano: Mollala, non hai il diritto di toccarla! Schiude le labbra e sfiora appena le mie. << Non è detto che io lo voglia.>>
Mi da un morso, poi si allontana.
io mi scuoto i brividi di dosso, chiudo a chiave la porta del mio cervello che ragiona con gli ormoni e la metto delicatamente giù. Facendo attenzione al braccio, stretto nel tutore metallico, lei si sdraia sul piumone, e io faccio lo stesso, ma a debita distanza. La copro con una coperta di lana grezza che puzza di muffa e di ospedale, e appoggio la testa a fianco della sua.
Fissiamo il cielo.
Non devo pensare a lei in quel modo, non devo pensare a lei in quel modo, non devo...
<<Che pensi?>> chiede rompendo il silenzio.
Ecco appunto, a che pensi, coglione? <<Mi sto concentrando>>, rispondo con una parziale verità...
Interessante questa prima puntata non trovate, sono curiosa di scoprire quale romanzo voterete tra
Paper Princes
La Voce Nascosta Delle Pietre
Il Sogno Di Argento
Alla prossima
0 commenti
I commenti sono sempre graditi. E' bene ricordare però che i commenti offensivi o irrispettosi verranno immediatamente cancellati.
Grazie