Buongiorno e buon lunedì Entucci e soprattutto buon 2016 (in ritardo)! Sì lo so, sono diventata una latitante su questo blog ed è un po' di tempo che non pubblico più nulla. Ma è stata solo una fase: uno dei miei buoni propositi per questo nuovo anno è proprio quello di tornare molto più attiva in questo piccolo angolo virtuale. E ricomincio con una recensione: Dark Places.
Autore: Gillian Flynn
Titolo: Dark Places - Nei luoghi oscuri
Prezzo: 19,50€
Editore: Piemme
Pagine: 428
Genere: Thriller
Sinossi: Libby aveva sette anni quando sua madre e le sue sorelle vennero brutalmente uccise. Fu lei, subito dopo, ad accusare il fratello Ben di essere l'autore della strage. Ventiquattro anni più tardi, Ben sconta la sua condanna e Libby, che non si è mai ripresa del tutto, vive grazie agli aiuti delle associazioni di beneficenza.
A cambiare le carte in tavola sarà il Kill Club, una società segreta di "feticisti del crimine", i cui membri amano scavare nelle ragioni profonde e nei retroscena dei delitti più atroci. Convinti dell'innocenza di Ben, ora sono sulle tracce di Libby: vogliono che scagioni il fratello, che ripensi e riviva quei momenti e dia una "nuova versione" della storia. Libby è infastidita da quei fanatici che vogliono ficcare il naso nella sua memoria, ma i soldi che le offrono le servono. Così accetta di cominciare una dolorosa, e stupefacente, ricerca nei propri ricordi e nei luoghi più oscuri del suo passato. Fino a capire che la verità è molto più complicata di quanto sembri - in modi fino a quel momento inimmaginabili.
È impossibile leggere questo romanzo senza restare completamente avvinti, lasciandosi trascinare verso il suo sconvolgente finale.
Titolo, copertina e genere: i tre primissimi elementi che mi hanno convinta a leggere questo "librone".
Avevo grandi aspettative quando ho iniziato a leggere questo romanzo e mi è dispiaciuto moltissimo vedere scemare il mio entusiasmo già dalla prima pagina. Perché? Perché l'inizio è un po' apatico, suscita quasi antipatia e ho faticato a stare dietro alle parole dell'autrice.
Ma non ho comunque lasciato perdere la lettura, non mi sono arresa e ho fatto bene: quello che c'è dopo le prime pagine è un thriller spettacolare e accattivante, pieno di suspense in un susseguirsi di flashback tra passato e presente; qualcuno potrebbe pensare che in questo modo si rischia di perdere il filo del racconto, ma non in questo caso. L'intera storia non risulta affatto pesante ed è scritta in modo talmente chiaro che si riesce a districarsi bene in ogni situazione e quindi a comprendere ogni pagina senza fatica.
Provate a leggere Dark Places come ho fatto io: di notte, sotto le coperte, con una piccola lucina da lettura quando intorno c'è un silenzio assoluto. Ecco che in questo modo entrerete a far parte della storia quasi in prima persona, vivendo ogni singolo momento, ascoltando ogni singolo rumore, percependo gli odori e le emozioni di tutti i protagonisti. Riuscirete a immedesimarvi in ognuno di loro grazie ai salti temporali che caratterizzano la storia.
Anche se - o almeno, per me è stato così - non ho provato simpatia per nessuno dei protagonisti ed è stato stranissimo perché non mi era mai capitato prima d'ora. Di solito c'è sempre un preferito, in ogni storia che si legge, ma non è stato questo il caso. Libby ad esempio: quanto ho desiderato prenderla a testate! Ok, ha subito un bruttissimo shock ma sembra quasi che ami fare la vittima. Il suo essere totalmente apatica è parecchio fastidioso. Continua imperterrita a sguazzare nella sua condizione di povera damigella sfortunata e non cerca mai di migliorare la sua condizione ne tanto meno prova a impegnarsi in qualcosa che possa in qualche modo risollevarla.
Si abbandona al lento scorrere dei giorni e sfrutta quello che le è successo aspettandosi sempre che gli altri si prendano cura di lei. In una sola parola: vittima. Odio il vittimismo! Vederlo scritto e spiegato così dettagliatamente poi... mi ha fatto salire i nervi durante la lettura! Apprezzo le persone che anche se hanno subito qualcosa di terribile, si sforzano di reagire per migliorare la propria vita.
Odio chi si butta completamente giù. Libby continua senza sosta quasi a pretendere che gli altri si prendano cura di lei. Il suo piangersi addosso me l'ha fatta odiare e nemmeno il sapere cosa aveva subito mi faceva provare compassione. Questo è solo un esempio di ciò che potrete trovare tra queste contorte, strane e stupende pagine. Non vi svelerò null'altro.
Lo stile di scrittura di Gillian Flynn è molto originale ed è uno stile che amo particolarmente: descrive con attenzione ogni stato d'animo, entrando nei particolari e oserei dire che la sua mente è deliziosamente "deviata" (come la mia del resto) ed è anche questo che fa sì che il lettore diventi empatico con ogni personaggio (nei panni di Libby mi sarei presa a badilate in testa da sola).
Dark Places è un libro veramente geniale, travolgente. Fino alla fine non si capisce cosa sia veramente successo, nonostante la storia sia disseminata di indizi. E infatti sono arrivata a chiudere il libro con la bocca aperta e un sopracciglio inarcato per lo stupore. L'autrice è stata veramente abile, un genio!
Ho scoperto che esiste anche il film tratto da questo libro. Si sa che i film non sono mai come i libri da cui derivano ma credo che lo guarderò lo stesso. Sono curiosa di vedere se il regista è riuscito a trasportare sul grande schermo tutte le sensazioni e le emozioni che il libro trasmette (e in più c'è Charlize Theron ed è un'attrice che apprezzo molto).
Cos'altro posso aggiungere? Nulla, a parte che vi consiglio di leggere questo libro senza farvi frenare dall'inizio poco interessante, non ve ne pentirete.
Avevo grandi aspettative quando ho iniziato a leggere questo romanzo e mi è dispiaciuto moltissimo vedere scemare il mio entusiasmo già dalla prima pagina. Perché? Perché l'inizio è un po' apatico, suscita quasi antipatia e ho faticato a stare dietro alle parole dell'autrice.
Ma non ho comunque lasciato perdere la lettura, non mi sono arresa e ho fatto bene: quello che c'è dopo le prime pagine è un thriller spettacolare e accattivante, pieno di suspense in un susseguirsi di flashback tra passato e presente; qualcuno potrebbe pensare che in questo modo si rischia di perdere il filo del racconto, ma non in questo caso. L'intera storia non risulta affatto pesante ed è scritta in modo talmente chiaro che si riesce a districarsi bene in ogni situazione e quindi a comprendere ogni pagina senza fatica.
Provate a leggere Dark Places come ho fatto io: di notte, sotto le coperte, con una piccola lucina da lettura quando intorno c'è un silenzio assoluto. Ecco che in questo modo entrerete a far parte della storia quasi in prima persona, vivendo ogni singolo momento, ascoltando ogni singolo rumore, percependo gli odori e le emozioni di tutti i protagonisti. Riuscirete a immedesimarvi in ognuno di loro grazie ai salti temporali che caratterizzano la storia.
Anche se - o almeno, per me è stato così - non ho provato simpatia per nessuno dei protagonisti ed è stato stranissimo perché non mi era mai capitato prima d'ora. Di solito c'è sempre un preferito, in ogni storia che si legge, ma non è stato questo il caso. Libby ad esempio: quanto ho desiderato prenderla a testate! Ok, ha subito un bruttissimo shock ma sembra quasi che ami fare la vittima. Il suo essere totalmente apatica è parecchio fastidioso. Continua imperterrita a sguazzare nella sua condizione di povera damigella sfortunata e non cerca mai di migliorare la sua condizione ne tanto meno prova a impegnarsi in qualcosa che possa in qualche modo risollevarla.
Si abbandona al lento scorrere dei giorni e sfrutta quello che le è successo aspettandosi sempre che gli altri si prendano cura di lei. In una sola parola: vittima. Odio il vittimismo! Vederlo scritto e spiegato così dettagliatamente poi... mi ha fatto salire i nervi durante la lettura! Apprezzo le persone che anche se hanno subito qualcosa di terribile, si sforzano di reagire per migliorare la propria vita.
Odio chi si butta completamente giù. Libby continua senza sosta quasi a pretendere che gli altri si prendano cura di lei. Il suo piangersi addosso me l'ha fatta odiare e nemmeno il sapere cosa aveva subito mi faceva provare compassione. Questo è solo un esempio di ciò che potrete trovare tra queste contorte, strane e stupende pagine. Non vi svelerò null'altro.
Lo stile di scrittura di Gillian Flynn è molto originale ed è uno stile che amo particolarmente: descrive con attenzione ogni stato d'animo, entrando nei particolari e oserei dire che la sua mente è deliziosamente "deviata" (come la mia del resto) ed è anche questo che fa sì che il lettore diventi empatico con ogni personaggio (nei panni di Libby mi sarei presa a badilate in testa da sola).
Dark Places è un libro veramente geniale, travolgente. Fino alla fine non si capisce cosa sia veramente successo, nonostante la storia sia disseminata di indizi. E infatti sono arrivata a chiudere il libro con la bocca aperta e un sopracciglio inarcato per lo stupore. L'autrice è stata veramente abile, un genio!
Ho scoperto che esiste anche il film tratto da questo libro. Si sa che i film non sono mai come i libri da cui derivano ma credo che lo guarderò lo stesso. Sono curiosa di vedere se il regista è riuscito a trasportare sul grande schermo tutte le sensazioni e le emozioni che il libro trasmette (e in più c'è Charlize Theron ed è un'attrice che apprezzo molto).
Cos'altro posso aggiungere? Nulla, a parte che vi consiglio di leggere questo libro senza farvi frenare dall'inizio poco interessante, non ve ne pentirete.
"Gillian Flynn è una scrittrice straordinaria."Stephen King
"La provincia americana mostra il suo lato oscuro in questo romanzo che conferma il talento eccezionale di Gillian Flynn." Daily Mail
"Una storia dal passo perfetto che racconta magistralmente la fallibilità della memoria." The New Yorker
NB: Si ringrazia la casa editricei per la copia del libro
Sono molto curiosa di questo libro e vorrei anche vedere il film =)
RispondiEliminaIl libro è veramente bello, scritto bene e riesce a coinvolgere il lettore fino alla fine. Il film sono anche io curiosa di vederlo ^_^
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