Recensione: Alfredo di Valentina D'Ubrano
Beatrice ha raccontato la loro storia nel Rumore dei tuoi passi
Questa è la versione di Alfredo
«In
piedi sulle scale c'era una bambina. Avrà avuto la mia età, un
caschetto di capelli neri e un po' ispidi. Piangeva a bocca aperta,
disperata, le mancavano tutti e due i denti davanti, proprio come a me.
La guardai cercando di capire perché piangesse, forse avevano menato
anche lei, ma non sembrava messa male… Quella era Beatrice.»
Autore:Valentina D’Urbano
Titolo: ALFREDO
Pagine: 240 – Prezzo: 10,00 €
In libreria: 12 novembre 2015
Alla
Fortezza – il quartiere senza identità, con l'asfalto riarso dal sole e
spaccato dal gelo, e i palazzi dall'intonaco ruvido e sbrecciato –
tutti li chiamano «i gemelli». Perché da sempre Beatrice e Alfredo sono
inseparabili, come fratelli appunto. O forse qualcosa di più? La loro
storia, struggente e tragica, diventerà quasi una leggenda nel
quartiere. Ma a narrarla finora è stata soltanto Bea, la metà più forte
dei «gemelli», la ragazza cui bastava sentire l'odore di Alfredo sulla
maglietta verde che lei stessa gli aveva regalato per sapere che lui ci
sarebbe sempre stato. La giovane donna che ha lottato fino alla fine per
sentire il rumore, inconfondibile, dei suoi passi. Questa invece è la
storia della metà più debole dei «gemelli» e a raccontare l'arrivo alla
Fortezza è Alfredo, in prima persona, con la sua voce, le sue fragilità,
i suoi piccoli e grandi sogni così difficili da realizzare e così
facili da infrangere. Fino all'incontro che gli cambierà la vita: quello
con Beatrice.
«Nel 2010, chiusa nella mia stanza», racconta Valentina D’Urbano, «scrivevo Il rumore dei tuoi passi raccontando la storia dal punto di vista di Beatrice. Ma già mi domandavo che cosa stesse succedendo nella testa di Alfredo.» Così è nato questo libro, come un regalo per sé (per il suo trentesimo compleanno) e per il suoi lettori, che volevano sapere di più di Alfredo. Una specie di «ritorno a casa».
Devo dire che mi trovo in difficoltà a far scorrere le parole , non perché il libro non meriti o perché non mi sia piaciuto, anzi l'ho finito in poco, pochissimo tempo... una storia che tocca temi forti che a tratti fanno rabbrividire, altri ridere e altri piangere. Molti di voi probabilmente avrete letto" il rumore dei tuoi passi", purtroppo io non l'ho ancora fatto ma conto di non far passare molto tempo , Alfredo altro non è che la storia citata dal punto di vista del protagonista maschile.
All'inizio del libro, troverete tutto ciò che riguarda l'infanzia di Alfredo, racconta del campo in cui vive con i genitori, con Massimo ( fratello maggiore) e Andrea neonato. Una madre indegna di compassione ed affetto, un padre vagabondo sempre ubriaco e manesco, che dopo la morte della moglie li porta via dal campo nella quale erano cresciuti fino ad allora e si trasferiscono in un appartamento preso abusivamente, situato in una zona chiamata la fortezza, proprio qui Alfredo conosce Beatrice, una bimba della sua stessa età ribelle sicura di se a tratti maligna, che col passare del tempo diventerà la sua spalla, il suo scudo, colei che accopagnerà il nostro protagonista per tutto il racconto. Insieme cadranno in un baratro che li segnerà per il resto della vita.. Dovete perdonarmi se non racconterò molto di più, posso solo aggiungere, per chi avesse letto il rumore dei tuoi passi, di non lasciarsi scappare l' emozione di leggere il romanzo dal punto di vista di Alfredo, è raro leggere un libro pensato dalla prospettiva maschile. Per chi non avesse letto entrambi, non privatevi di qualcosa che vi toccherà nel profondo, a voi la scelta di decidere quale sarà il primo, ma personalmente, sono contenta di aver letto prima (Alfredo), mi ha dato la possibilità di vedere Beatrice non solo come una stronza, acida alcune volte... E da prendere a sberle, ma di scoprire che dietro la corazza, si nasconde una piccola grande donna disposta a tutto pur di salvaguardare il cuore di Alfredo.
Concludo, porgendo i miei più sinceri complimenti a Valentina D'urbano, in grado di elaborare una storia: vera, appassionante, struggente, e piena di verità, quelle verità che solo pochi sanno raccontare con la delicatezza dovuta.
*SI RINGRAZIA LA CASA EDITRICE PER IL GRADITO OMAGGIO
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