Emma K. Clarke - Petali di Sangue

by - mercoledì, gennaio 23, 2013

Brossura: 216 pagine
Editore: CreateSpace Independent
Publishing Platform;
Prima edizione edizione (5 dicembre 2012)
ISBN-10: 1481165305
ISBN-13: 978-1481165303

L’armonia del mondo si conserva negli anni grazie al delicato equilibrio che si è generato tra immortali, umani, creature sovrannaturali e magiche. Questa pacifica convivenza giungerà al termine quando alcuni immortali verranno assassinati nella dimora del loro sovrano Henry Carter, vampiro dal XVII secolo. A indagare su quanto accaduto sarà Giosy Mc Grey, “Amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche”, capo del Distretto di Polizia della città e ultima discendente della più antica stirpe di streghe della nazione.

“Petali di sangue” è un romanzo incredibile, lo sfondo perfetto per una storia romantica quanto intrigante e misteriosa, che permetterà ai nostri giovani protagonisti di comprendere non solo il presente, ma anche il loro passato; un passato oscuro e crudele che separò le loro anime e i loro cuori per molti anni, aiutandoli ad accettare l’inevitabile destino.

Estratto dell’ottavo capitolo “Carter alle prese con segreti inconfessabili” (voce narrante: Carter)

“«Mi scusi comandante, so che è un momento delicato» replicò l’agente, guardando contrariato nella mia direzione «Però c’è una persona che chiede notizie di una sua parente. Abbiamo pensato sia meglio che gli parli lei, visto che chiede notizie di Margiory Mc Grey».  Quando sentii pronunciare quel nome mi girai verso Petterson, solo per una frazione di secondo perché la mia attenzione fu tutta di Giosy, sua e della reazione che gli procurò quella notizia. Le sue emozioni passarono dallo sconcerto, allo stupore, all’amarezza, concludendosi con l’incredulità e una buona dose di rabbia. Come darle torto? Voi come avreste reagito se aveste saputo che Margiory Mc Grey, quindi vostra nonna, aveva altri parenti al di fuori di voi e non lo sapevate, o nessuno aveva ritenuto fosse importante dirvelo? Io mi sarei sentito tradito proprio come Giosy e non avrei mai voluto essere al posto di quel povero malcapitato che si era presentato per chiedere notizie. «Forse non ho sentito bene…hai detto Margiory Mc Grey? Mia nonna Margy?» domandò indietreggiando fino alla sua scrivania e cercando a tentoni la propria sedia. «Si comandante, proprio vostra nonna. Ce ne siamo accertati prima di venire da voi» ribatté irritato, come se Giosy l’avesse trattato da bambino.Giosy, che era chiaramente sotto shock, cerco il mio volto e mi fissò spaventata. Sapevo cosa significava quell’espressione: era paura. Paura di dover riaffrontare la perdita di una persona troppo cara, anche se continuavo ad avere le mie buone ragione, anzi ottime, per pensare che Margiory lavorasse con quella cagna di Selene. «Posso farlo entrare?» chiese l’agente leggermente spazientito. «Devi farlo entrare» esclamò Giosy, facendomi cenno di sedermi e non andarmene.”



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